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L'avv. Guerrieri tra morale e giustizia
Gianrico Carofiglio torna in libreria con un nuovo caso dell’avvocato Guerrieri ne La misura del tempo.
Una sera tardi l’avvocato Guerrieri ha un appuntamento inaspettato: una certa Lorenza Delle Foglie richiede con urgenza una sua consulenza. Lui è dubbioso; tanti anni prima ha avuto una relazione con una donna molto più grande di lui, che si chiamava proprio in questo modo. Che sia lei? E cosa vuole da lui? Guerrieri con il suo fiuto da segugio sente odore di grossi guai. Infatti:
“Fece entrare una donna. Era alta, piuttosto magra, capelli corti grigi, e indossava una giacca di pelle un po’ larga, un po’ sformata”.
Lei, profondamente cambiata, gli chiede di assumere la difesa del proprio figlio, in carcere accusato dell’omicidio di uno spacciatore, considerato suo fornitore di droga. Già condannato senza speranza in primo grado, occorre preparare una difesa più accurata e anche più tecnica. Guido riuscirà in un compito che si annuncia perdente già dall’inizio? Incomincia in questo modo
“Una sfida processuale ricca di colpi di scena, un appassionante viaggio nei meandri della giustizia, insidiosi e a volte letali.”
Il libro è proprio questo. Un dotto quanto fascinoso racconto intessuto di giustizia, processi, iter giudiziali, spesso di difficile comprensione. Pagine e pagine sono descrizioni di strategie processuali, spiegazioni di cavilli inusitati e poco comprensibili. Non un giallo, ma la spiegazione di come si costruisce e si mette in pratica una difesa. Parte questa che ho trovato molto pesante e poco attraente.
Molto più ricca e comunicativa è la parte dedicata al tempo e alla vecchiaia. Il tempo che trascorre inesorabile, posando il suo velo su fatti, persone e luoghi, mutando espressione e caratteristiche. Così:
“L’invecchiamento non è un processo lineare . Così come il tempo non è un’entità lineare. Non è un’entità comprensibile. Nessuno lo capisce davvero. Nessuno è capace di definirlo. Provate a parlare del tempo senza usare alcuna metafora, dice un famoso linguista. Vi ritroverete a mani vuote. Il tempo sarebbe ancora tempo, per noi, se non potessimo sprecarlo o programmarlo? Possiamo solo dire qualcosa sul fatto che va grosso modo in una direzione e che la destinazione finale è nota.”
Un romanzo duplice, da affrontare con cautela. Uno stile di comunicazione colto e perfetto, una conoscenza della giustizia e dei suoi meccanismi che non può che dirsi perfetta.
Tuttavia una lettura che ho svolto con difficoltà, che poco mi ha attratto e coinvolto. Un ottimo trattato di giurisprudenza; un romanzo dai contenuti scarsi.
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