Dettagli Recensione
Carrisi mi deludi
Un blackout programmato (male) ed eccezionali condizioni meteo costringono Roma a piombare nel medioevo. Niente telefoni, niente elettricità nè internet.
In questo apocalittico scenario Marcus, penitenziere dalla doppia identità, si risveglia prigioniero e senza memoria nel Tullianum, meglio conosciuto come carcere Mamertino. Dopo una rocambolesca fuga il nostro si ritrova a dare la caccia ad una misteriosa ombra che semina morte ma anche una scia di indizi che solo lui è in grado di decifrare. Insieme a lui agente Sandra Vega, ex foto rilevatrice della polizia scientifica legata a Marcus da una passione proibita.
Questa (molto) in sintesi la trama...
Spesso paragonato a Jo Nesbø e Dan Brown (e Io aggiungerei anche il mio amato e Jean- Christophe Grangè), Carrisi rimane, che piaccia o meno, un maestro del suo genere, ma questa volta delude. Con Il Maestro delle Ombre sembra andare alla ricerca del colpo di scena ad ogni piè sospinto. La costante voglia di stupire non lascia spazio all'approfondimento psicologico dei personaggi, alcuni dei quali avrebbero meritato più attenzione. L'ambientazione eccessivamente cupa in una Roma messa a ferro e fuoco e i dialoghi piatti e banali completano un quadro veramente poco lusinghiero.
L'impressione, avendo letto i primi due libri della saga di Marcus e Sandra, è che Carrisi si sia sentito in dovere di scrivere questo libro pur avendo esaurito le idee...peccato...