Dettagli Recensione
Una personale scala di valutazione
Primo libro con protagonista il vicequestore Rocco Schiavone.
Romano di Trastevere, ma trasferito ad Aosta per motivazioni che sicuramente avrò modo di conoscere nei romanzi seguenti.
Cinico e romanamente sarcastico fin dalla prima pagina, burbero con tutti e perfino con l' amante Nora, scontroso e manesco al punto da usare in più di un' occasione le maniere forti con gli indagati. Schiavone ha un carattere difficile e tutt'altro che onesto e fedele alle regole e ai doveri imposti dalla divisa indossata, ma si intuisce che successivamente potrebbe far conoscere un lato di sè ben diverso ed una sua personale integrità.
Tra le abitudini più singolari che lo caratterizzano, lo spinello fumato ogni mattina e da lui stesso definito "preghiera laica", e l' usanza di paragonare ad un animale ciascuna delle fisionomie umane che incontra.
Dotato di un ottimo acume investigativo, Schiavone ha modo di mettere in mostra le proprie qualità deduttive in un caso di omicidio avvenuto presso le piste da sci di Champoluc, frazione dell' alta val d' Ayas e rinomata meta turistica.
Facciamo ben presto la conoscenza di tutti i comprimari, tra cui gli agenti Italo Pierron e Caterina Rispoli, affidabili e competenti. Fino ai sottoposti imbranati e fantozziani, macchiette purtroppo o per fortuna eternamente presenti in ogni giallo, soprattutto italiano, che si rispetti.
L' intreccio è semplice, lineare, privo di particolari scossoni ma godibile. Il personaggio del vicequestore funziona e incuriosisce, riuscendo a far divertire in attesa che nei romanzi seguenti siano chiarite le motivazioni dei suoi tormenti interiori.
Ho giudicato fin troppo sbrigativo e ostentatamente scenografico il finale, ma in conclusione reputo "Pista nera" un buon esordio per una serie che tra prodotto cartaceo e televisivo, grazie all' interpretazione del bravo Marco Giallini, sta riscuotendo un grande successo.
Indicazioni utili
Commenti
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Io proseguirò nella lettura degli episodi successivi per capire le potenzialità o meno del personaggio.
A quanto ho letto in giro, il migliore romanzo della serie è il sesto, “Pulvis et umbra”.
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