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La misura del tempo
 
La misura del tempo 2019-11-29 15:57:24 Scavadentro
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
5.0
Scavadentro Opinione inserita da Scavadentro    29 Novembre, 2019
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Un equilibrio etico perfetto

In questo “La misura del tempo” l'avvocato Guido Guerrieri vive il presente ed il passato. La figura che lo porta agli anni '80 della sua post laurea è quella di Lorenza: La donna è ora una sessantenne dimessa, invecchiata, opaca, con le dita gialle di nicotina e un lavoro precario. Tutto il contrario dell’immagine che l'avvocato ricorda della stessa, con la quale nella sua verde gioventù aveva fatto coppia passando dall'adolescenza all'età matura, tra cinema impegnato, spiagge, passeggiate per la città, caldi momenti di sesso. Lorenza era libera, disinibita, bellissima, sensuale e sessuale, decisionista ed aspirante scrittrice. In un certo senso Guido era stato “svezzato” ed abbandonato. L'oggi della donna ha viceversa in atto un dramma: suo figlio Iacopo (che ha inanellato reati di spaccio ecc...) è in carcere con una condanna in primo grado per omicidio e la prospettiva di essere parimenti condannato anche in secondo grado.
Carofiglio è certamente uno degli autori italiani più completi e di vertice nel panorama letterario odierno. A fronte di una purezza stilistica non comune, troviamo anche un nucleo etico centrale alla base delle sue opere. Per essere più chiari, un suo romanzo trascende dai confini classici, essendo palesemente un'altra cosa: questa “cosa” è una “lezione morale”. La trama, il narrato, i personaggi stessi (in questo caso l'avvocato Guerrieri, la vecchia fiamma Lorenza, il figlio Iacopo condannato per omicidio in primo grado, Annapaola simil-fidanzata e detective privata, Consuelo anch'ella avvocatessa, il poliziotto in pensione Tancredi, i vari magistrati e poliziotti, i vari testimoni ecc..) sono funzionali a esprimere valori etici in relazione ai temi della giustizia e alla sua applicazione. Carofiglio si interroga sul ruolo della magistratura, sulla deontologia degli avvocati difensori, sul sistema giudiziario in toto e sulle responsabilità di questi soggetti di potere nei confronti della società e degli individui. Questo tipo di approccio è tema comune e perno della filosofia seguita anche in questo testo dall'avvocato Guerrieri, sempre impegnato nelle analisi interne ed esterne, dialogante con il suo “Mister Sacco” (sacco da boxe). Sofferente di insonnia, la risolve recandosi nella libreria/caffè in Bari, aperta solo di notte, ricca di personaggi originali e anch'essi “straordinari” con i quali Guerrieri dialoga di letteratura, filosofia, poesia ecc... Guido è essenza positiva del ruolo di difensore, prescindente dall'indagato e dalla sua colpevolezza. Per Carofiglio è essenziale la garanzia ad essere comunque difesi e che il sistema porti ad un giudizio di condanna o di assoluzione frutto di approfondite e attente indagini, volte a eliminare qualsivolgia dubbio sia nell'uno che nell'altro senso. Non si tratta di distinguere il bene dal male, ma di verificare la situazione oggettiva da tutti i punti di vista, fugando le zone d'ombra e raggiungendo un verdetto sia in concreto che in astratto. In certi passaggi il lettore non attento potrebbe perdersi, o addirittura tediarsi (durante la conferenza iniziale di Guerrieri; nelle arringhe finali di accusa e difesa ecc..). Credo sia una scommessa vinta quella di Carofiglio di mantenere il livello di attenzione alto, superando questa difficoltà e regalandoci un finale (che ovviamente non svelo) che come di consueto in questo autore ci lascia un retrogusto dolce amaro.

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Commenti

6 risultati - visualizzati 1 - 6
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Diego, fra i lettori che potrebbero tediarsi con questo libro vedo me stesso.
Nonostante il tuo apprezzamento e le recensioni non negative su questo autore, soprattutto ultimamente, non riesco ad avere alcuna curiosità per i suoi libri ; infatti non l'ho mai letto.
E' ospite assiduo nei salotti televisivi : mi pare un uomo di buon senso, spesso condivisibile, senza però nulla che faccia scattare in me qualche interesse per ciò che possa aver scritto.
Fortunatamente non siamo tutti uguali : i suoi lettori sono piuttosto numerosi.
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Scavadentro
29 Novembre, 2019
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Effettivamente può non entusiasmare. Savatteri, Manzini e soprattutto Malvaldi divertono di più. Mi permetto di consigliarti Robecchi, soprattutto il suo primo "Questa non è una canzone d'amore".
Buona lettura.
Bel commento Diego. Io invece sono attratta da questo romanzo: ho amato Carofiglio e l'avvocato Guerrieri alcuni anni fa, poi invece mi aveva un po' stufato. Leggendo la tua ottima recensione mi è venuta nostalgia del personaggio e della purezza stilistica dell'autore.
In risposta ad un precedente commento
lapis
03 Dicembre, 2019
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Ah, annoto anch'io allora :)
Robecchi e Savatteri non li ho mai letti, ma questo tipo di gialli mi piace molto, proverò!
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Scavadentro
04 Dicembre, 2019
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Effettivamente in questo testo emerge più il contesto che il personaggio...
Credo che per apprezzare questo autore occorra sensibilità...
In risposta ad un precedente commento
Scavadentro
04 Dicembre, 2019
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Grazie per la fiducia...
Robecchi e Savatteri, come Malvaldi, li apprezzo per l'ironia e il sarcasmo...
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