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Rendere famosa la Magliana
Come con Gomorra, anche questo libro, attraverso la trasposizione cinematografica, ha perso la sua valenza di inchiesta e di denuncia, in favore di una mitizzazione della malavita.
Spesso mi capita di sentire, in special modo, i ragazzi che parlano dei personaggi di questi due romanzi, come se fossero particolarmente fighi e da rispettare.
Questo accade, perchè quando un libro ha successo, subito le case cinematografiche mettono su una sceneggiatura dove poi i personaggi principali hanno fattezze attrattive e parlano in maniera tale da essere recepiti e spesso emulati, dal popolo.
Il libro in particolar modo, è scritto bene, con parti a mio avviso particolarmente erotiche, che servono a mantenere alto l'interesse del lettore.
La storia è intrigante, non si salva nessuno, dai mafiosi che primeggino nella capitale, alla politica (e come possono mancare i politici), alle prostitute, ai borgatari di periferia.....è un grande minestrone di schifezze assortite, dove non c'è morale e via di uscita.
Certo alcuni fatti paiono poco verosimili, sembrano calcati, romanzati, portati allo stremo per tirate avanti la matassa della trama, che si fa un po complicata ed ingarbugliata.
Il romanzo, rende famoso uno dei quartieri marginali della città, ne esalta l'aspetto violento e oscuro, anche se secondo me non è proprio così, visto che la Magliana è anche un posto dove si può vivere bene e tranquillamente.
E' un tutti contro tutti, tipo le lotte fra bande di italiani, irlandesi e americani nella New York di trent'anni fa.
Particolare la figura del Dandy, uno che ama la moda, le donne belle, il lusso e lo stile inglese of curse.....