Dettagli Recensione
Parole, parole, parole
Parole, parole, parole, canta Mina. Parole, parole, parole, perché se sei una ghostwriter e hai passato la vita a prestare la tua voce e nascondere la tua identità dietro una cortina di carta, allora, inevitabilmente, per te è sempre una questione di parole.
Tutto è facile, per Vani Sarca, a parole: comporre bestsellers, impersonare gli altri, dissimulare le proprie fragilità. Ma questa volta è diverso. Perché dopo anni di anonimato, adesso sembra che la vita le stia chiedendo proprio il contrario: di tirare fuori sé stessa. Non solo sul fronte sentimentale, prendendosi cura di un amore appena sbocciato e di una felicità che sembra troppo bella per essere vera; ma anche sul fronte professionale, dove, per la prima volta, un celebre autore internazionale di thriller l’ha investita di un duplice ruolo, non solo scrittrice-ombra ma vera e propria protagonista.
Questo capitolo della simpatica e frizzante serie di Alice Basso è un gioco di incastri: un giallo con protagonista Vani Sarca dentro un giallo con protagonista Vani Sarca. Gioca l’autrice a far rimbalzare dall’uno all’altro le stesse domande. Quali sono gli ingredienti per confezionare un mistery di successo? Qual è la giusta dose di rosa, nero, rosso da mescolare? E, soprattutto, i protagonisti valgono più delle storie?
Arrivata all’ultima pagina, questa volta direi proprio di no. Non è infatti bastato un personaggio originale e riuscitissimo a reggere il romanzo; sarebbe servito qualcosa in più: più trama, più tensione, più sale.
La chiave del successo di questa serie sono sicuramente l’ambientazione nel mondo dell’editoria e l’ironia a tratti dissacrante di una protagonista davvero irresistibile. Purtroppo, il bagno di melassa e buoni sentimenti in cui l’autrice ha intinto le pagine ha a mio avviso tolto, invece di aggiungere. Nemmeno la scrittura briosa, le interessanti citazioni letterarie e il “coup de theatre” finale riescono a ravvivare una storia davvero esilissima.
“Vorrei proprio sapere perché le fiabe, i romanzi, i film, non raccontano mai la vita dopo il lieto fine”, si chiede a un certo punto Vani. Ecco, forse un motivo c’è se le commedie romantiche non ci mostrano mai cosa accade dopo quel bacio perfetto, immortalato nell’ultimo fotogramma. Perché quella storia è finita, serve ora una storia nuova.
Una lettura nel complesso graziosa ma sicuramente meno riuscita rispetto ai precedenti episodi.