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Il vuoto delle radici
Giallo italiano in cui le tre detective protagoniste sono delle 007 dilettanti, che ricordano l’adorabile Miss Marple e sono, solo, molto più milanesi. Libera, la fioraia che è diventata famosa per la sua abilità nel confezionare bouquet da sposa magici, Vittoria, sua figlia, poliziotta e Iole, sua mamma, il personaggio in assoluto più brillante e simpatico. Lo scopo della loro missione è ricostruire le origini di Manuela, una giovane ragazza, la cui madre le ha sempre voluto tenere nascosta l’identità del padre, e che le ingaggia per scoprirla. Le indagini sono un po’ raffazzonate e sconclusionate, ma Libera e Iole arrivano a scoprire l’esistenza di una lettera che può, forse, dissipare tutta la nebbia di una vita. La trama è buona, anche per i fatti secondari che si intrecciano alla traccia principale e che stupiscono proprio nelle ultime pagine. Il ritmo è buono. Lo stile di scrittura forse non eccelso, ma tutto l’insieme costituisce senz’altro una piacevole leggera lettura.
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