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Il caso Filippo Corti
Franco Vanni, dopo aver pubblicato nel 2018 Il caso Kellan, torna in libreria con La regola del lupo. In entrambi i libri il protagonista che conduce la narrazione è Stefano Molteni, un giornalista – investigatore che vive in un albergo, e che arrotonda le magre entrate facendo il barmann di notte. Ma che cosa è la “regola del lupo” a cui il titolo fa riferimento? E’ che:
“Non c’è lupo abbastanza forte da sopravvivere ad un branco di cani. Una regola che non sbaglia mai. E’ finito il tempo degli eroi, sempre che ci sia mai stato.”
Il lupo è la vittima che in questo caso si chiama Filippo Corti, detto “Il Filippino”, un individuo senza scrupoli, che dal nulla ha costruito un impero immenso, che viene trovato riverso bocconi nel tender della sua barca a vela, proprio nel giorno del suo quarantesimo compleanno. Ricostruire la sua figura, complessa e cinica, sarà compito del giornalista Stefano Molteni. Dal lago di Como, luogo di infanzia di Filippo, alla “Milano da bere” degli anni Ottanta , si ricompone il quadro di vita di un uomo cinico, senza pietà, con un unico pregio: quello di amare solo ed unicamente gli animali, a totale discapito degli umani.
Un giallo intrigato, dalle atmosfere suggestive e fascinose. Una prosa secca e veloce, a tratti violenta, caratterizza l’elaborato. Tra le righe della narrazione sorge accattivante una spietata analisi sociale che vede contrapporsi lo spietato mondo di Filippo Corti, teso al raggiungimento di una effimera ricchezza, che non prevede emozioni né sentimento, e la famiglia, istituzionale e tradizionale, onesta e rispettosa. Quale dei due si rivela essere migliore? Alla lettura una risposta che giunge inaspettata e sorprendente. Un bel giallo, che cattura ed avvince un lettore amante del genere.