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Alla fine del viaggio
 
Alla fine del viaggio 2019-07-15 13:09:16 ornella donna
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4.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
5.0
ornella donna Opinione inserita da ornella donna    15 Luglio, 2019
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Solitudine per il commissario Casabona

Torna il commissario Casabona, felice creatura nata dall’abile penna di Antonio Fusco. In Alla fine del viaggio troviamo un insolito Casabona, appena abbandonato dalla moglie, che dopo aver affrontato una dura battaglia contro il cancro, è confusa, non sa più che cosa vuole, è altalenante tra l’amore di una vita e l’amore del passato con l’oncologo di fiducia, Marco. I figli lontani, con la loro vita e le loro scelte, la moglie fuggita lontano, il commissario è solo, arrabbiato con il mondo che non lo comprende:
“A dare un senso di continuità a quel luogo era rimasta solo Snaus, il loro cane, un pastore tedesco femmina (…) Forse sarà per questo che i cani vivono poco in confronto agli uomini: per adattarsi meglio ai loro cicli di vita così mutevoli, rispetto alla continuità che la loro assoluta fedeltà richiede.”
Il mare di solitudine rischia di sommergerlo, l’assenza è interiore ed interiorizzata, ed è pesante:
“L’assenza non è un concetto astratto. L’assenza, con il tempo, diventa una compagna fedele che ti aspetta quando torni a casa. Non la puoi mandare via, perché le appartieni e ti appartiene. A volte è l’unica cosa che ti rimane, e così finisci addirittura per innamorarti di una assenza e conviverci per sempre.”
In tale clima non resta che il lavoro. Un nuovo misterioso caso lo affligge: un uomo su una sedia a rotelle è stato ucciso da un treno in corsa. Chi è? E come ha fatto ad arrivare a posizionarsi sui binari? Cosa significa questo gesto? I dubbi sono tanti e il cammino conduce dapprima a un atroce reato come quello della pedofilia, e poi a successive morti inspiegabili che mescolano le carte in tavola.
Una lettura attraente per la configurazione di perfette atmosfere noir, e personaggi abilmente delineati. Un commissario dal volto umano che soffre, che pare essere alla “fine del viaggio” della vita. Ma è proprio così? Oppure è l’inizio di un nuovo, differente, percorso? Con più consapevolezza, più umanità, più senso dei limiti e più saggezza e riflessione nei comportamenti e nell’amore?
Un giallo abilmente congegnato, con ottimi e precisi riferimenti all’attualità, come il riferimento alla grave esistenza del “dark web”, ovvero di quel mondo sotterraneo ad Internet, dove vengono commesse le peggiori nefandezze, senza che nessuno possa intervenire.
Una storia attuale che accompagna una lettura trascinante e di rara bellezza narrativa.

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