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La fine di Ricciardi
Non ho mai scritto un'opinione negativa su un libro, perchè in genere scrivo solo di ciò che mi ha impressionato positivamente e mi spiace scostarmi dalle opinioni precedenti, ma io sono rimasta alquanto delusa.
C'è stato un gran battage pubblicitario intorno a questo libro, venduto come l'ultimo della serie e dunque come si poteva non leggerlo?
Sin dall'inizio s'intuisce che qualcosa non va, che c'è una dissonanza, una crepa, una fedele lettrice della serie se ne accorge, è come quando intuisci che qualcosa è cambiato ma non realizzi cosa. Anche il fatto che sia stato introdotto come "l'ultimo Ricciardi" forse non rende l'animo bendisposto, ma poi mi accorgo, mentre leggo, che qualcosa mi sfugge, non c'è più Napoli, non percepisco più la profondità e lo spessore dei personaggi tanto amati, che mi sembrano solo caricature di loro stessi.
Vedo un giallo giocato molto sui sentimenti dove però i sentimenti sono solo abbozzati, superficiali, e dove il giallo stesso così complicato, che annuncia già evidente l'influenza nazista nel nostro paese, alla fine si risolve in un modo tanto banale da chiedersi, ma è finito così?
Lo stesso Falco tanto temuto, o la stessa Livia, così fiera e orgogliosa, perdono corpo nonostante siano personaggi centrali in questo ultimo romanzo.
Non discuto certo la scelta dell'autore sul finale del libro, lo scrittore scrive ciò che vuole e decide lui per tutti, ma mi sarei aspettata qualcosa di diverso, qualcosa almeno al livello dei romanzi precedenti.
E il risultato mi fa l'effetto che sia stato scritto in fretta e furia tanto per metterci un punto e avere il tempo per un altro progetto.
Anche con i bastardi di Pizzofalcone avevo notato il cambiamento, tutto più semplice, più leggero, più commerciale.
Forse, e mi spiace dirlo, troppa carne al fuoco per De Giovanni, tanto da perdere di vista i suoi gioielli che lo hanno reso così famoso. Un gran peccato!
Commenti
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Comunque capisco la tua delusione sul finale, ma a me per esempio non c'è scappata neanche la lacrima, sono rimasta letteralmente col libro in mano sull'ultima pagina chiedendomi se fosse davvero finito così, se tra tanti epiloghi questo fosse il più degno…
Come dici tu, e per fortuna, le impressioni alle letture sono molto diverse, ma apprezzo molto la tua opinione, grazie ancora!
Che peccato!
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A mio modesto avviso De Giovanni era semplicemente saturo di portare avanti più serie contemporaneamente e in particolare questa. Lo dimostra, sempre per mia relativa opinione, l'accelerata dei fatti che si sono perpetrati negli ultimi 3/4 volumi nonché il lasso temporale che tra i medesimi intercorre e il voluto mutamento, in alcuni casi, di registro narrativo. Ci sarà poi da vedere sul se, effettivamente, questo sarà o meno il capitolo conclusivo, perché l'epilogo aperto si somma alle recenti sue dichiarazioni dell'autore che, in contraddizione con quanto affermato in vista della pubblicazione, non escludono di tornare in futuro nuovamente a parlare del Commissario ma con ambientazione storica presumibilmente negli anni '60. Vedremo che cosa ci riserverà la sua fantasia. :)
Complimenti per la tua esposizione chiara e e puntuale. Buone letture!