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Una donna misteriosa e un pianoforte rivelatore
Con La bella sconosciuta di Gianni Farinetti torna Sebastiano Guarenti, protagonista indiscusso di molti libri, quali Un delitto fatto in casa, L’isola che brucia, Rebus di mezza estate e Il ballo degli amanti perduti.
Gli ingredienti, per attrarre il lettore, sono di quelli considerati irresistibili, quali: un’estate nelle campagne delle Langhe, terre patrimonio dell’Unesco, affascinanti come non mai; una donna che pare nascondere molto, un omicidio di un uomo, brutto e brutale che nessuno rimpiange, strani furti che risultano essere, per la loro stessa natura incomprensibili, quali, ad esempio:
“stufe, lavatrici, caminetto antico di marmo, affettatrice Berkel anni ’60, e pianoforte sparito a casa della baronessa Maria Luigia Traverso Romigliano, dove sparisce anche una collana con uno zaffiro 120 carati, taglio cabochon…..”.
In un paesaggio quasi addormentato, di tranquillità e sonnolenza che induce all’indolenza, arriva una donna che non può che stupire: Angela. Lei si concede con:
“un’educata parsimonia di sé”,
è bella, ma sembra proteggere con acredine un segreto che affonda le radici in un passato lontano. Affitta una casetta da Sebastiano all’interno del suo complesso cascinale chiamato Le Vignole, ma sembra non del tutto a suo agio in quell’ambiente, perché:
“Com’è elegante, com’è semplice e flessuosa, ha modi calibrati ma naturali. E’ riservata, sorridente, contemplativa. Ha un modo di incedere delicato, con una sua sottile timidezza e persino una screziatura di goffaggine.”
Con lei, sempre alle Vignole, abita Fabio, detto Fabietto, giovane studente in cerca di pace e di un luogo per studiare con tranquillità. Ma anche lui ha uno strano comportamento, molto sfuggente che pare celare chissà che.
E quando la pace idilliaca dell’ambiente bucolico viene rumorosamente infranto dall’omicidio di Bruno, trovato morto e buttato in un pozzo, il maresciallo Beppe Buonanno si trova ad investigare su ventisei personaggi, sette cani e due gatti e ….. una bicicletta!
Ritroviamo con questo libro ambientazioni e tematiche molto care all’autore, come la raffigurazione, precipua e perfetta in ogni dettaglio, delle Langhe e del suo buon cibo; i personaggi, a volte un po’ impiccioni, semplici ed affascinanti nella loro semplicità, nel loro parlare un italiano intercalato spesso da inflessioni dialettali piemontesi. Percorsi di vita resi con grande capacità narrativa, abbelliti dalla descrizione di particolari colori, profumi ed odori. E su tutto l’incontro con la morte, là dove tutto finisce e i segreti e i misteri svelati. Un intreccio narrativo reso con precisione dotta e consapevole. Una lettura “estiva” che conquista e che incanta, parimenti con il paesaggio e con la trama così sapientemente illustrati.