Dettagli Recensione
Va dove ti porta il cuore
Capitano periodi in cui leggere rimane difficile, così inizi un romanzo e lo abbandoni, poi un altro, finchè non trovi quello che fin dalla prima pagina capisci che è quello giusto, quello che ti riaccende la voglia di immergerti nella lettura e lasciare tutto il mondo fuori.
Il gioco del suggeritore è così, o così è stato per me, mi ha catturato dalle prime righe e in pochi giorni (e solo perchè avevo poco tempo libero) l'ho finito.
A dire la verità un po' tutti i libri di Carrisi mi coinvolgono in questo modo, ma questo in particolare, è un viaggio in un tunnel di paura da cui esci solo alla fine e rimani come quando ti svegli da un incubo, felice di essere nella realtà, forse...perchè "A volte inganniamo la nostra intelligenza con le emozioni perchè non vogliamo accettare la realtà" (pag. 266)
Poco vorrei dire sulla trama in cui i personaggi sono più o meno gli stessi,(essendo un sequel de Il suggeritore) se non che è un thriller psicologico intenso e a tratti adrenalinico.
Un thriller, attualissimo, basato sull'influenza di internet sulla mente umana "Internet è un'enorme spugna:assorbe ciò che siamo, soprattutto il peggio. Nella vita reale siamo costretti ad adattarci per convivere con gli altri, a scendere a compromessi con la nostra natura, ad accettare leggi e convenzioni. A volte dobbiamo indossare una maschera, ma è inevitabile: altrimenti non riusciremmo a far parte della società...In rete invece ci sentiamo liberi da tutta questa ipocrisia, ma è soltanto un'illusione:ci hanno semplicemente lasciato soli con i nostri demoni." (pag 119)
Per chi sa leggere tra le righe, troverà anche sullo sfondo una dura critica alla politica italiana, anche in modo abbastanza esplicito direi.
Non mi piacciono i gialli violenti o sanguinosi, questo infatti non ne ha le caratteristiche, ma allo stesso modo tiene la suspense dalla prima all'ultima pagina.
Unico appunto è il finale, non è la prima volta che mi capita, ma i gialli di Carrisi mi lasciano sempre con un po' di amaro in bocca, come se l'epilogo non fosse allo stesso livello di tutto il romanzo.
Tutto gioca suul'inganno della mente, e quanto essa possa essere facilmente manipolabile, ma il messaggio è che alla fine il sentimento supera sempre la ragione e "il cuore vede ciò che il cuore vuole vedere"
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