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Le umane ossessioni
Paolo Roversi, dopo aver pubblicato La confraternita delle ossa e Cartoline dalla fine del mondo, torna in libreria con Addicted. Addicted sono le paranoie, le ossessioni, le malattie che procurano dipendenza, in cui possono cadere gli esseri umani. La cura non può che essere psicologica, ed implica un lungo cammino, doloroso e difficile, da compiere all’interno di una struttura specializzata.
La dottoressa Rebecca Stark,
“una bella donna bionda nel fiore degli anni con occhi azzurri che ti scrutano dentro, come le dicevano spesso i suoi pazienti.”,
elabora e mette in atto un suo particolare metodo di cura, sulla base supposta che:
“ognuno di noi porta dentro segreti che non confessa nemmeno a se stesso. (…) I pazienti mentono, nascondono fatti e pensieri, si comportano come bambini, spesso agendo in maniera ingannevole. Spettava a lei, quindi, scoprire i misteri alla base del loro disagio.”
Il suo metodo colpisce favorevolmente un magnate russo, che decide di aiutarla e le affida la direzione della Sunrise, la prima di una serie di cliniche specializzate nella cura delle “Addiction”. L’ambiente è caratteristico e di gran fascino, infatti è una masseria ristrutturata in Puglia, a cui:
“Vi si accedeva dalla sommità di una collina, scendendo fino a trovarsela di fronte. Completamente circondata dal verde di orti e vigneti, disponeva anche di una piccola torre da cui, ne era certa, si scorgeva il mare. Un luogo da sogno, immerso nella natura e lontano dalle distrazioni della tecnologia.”
Qui sono ospitati sette persone affette da diverse addicted, ovvero:
1) Lena:ossessionata dalla perfezione fisica;
2) Jian Chow, web designer e hacker voyeur;
3) Rosa Bernasconi, una ragazza tecno-dipendente;
4) Claudio Carrara, giocatore d’azzardo compulsivo;
5) Julie Arnaud, manager ninfomane;
6) Tim Parker, trader cocainomane;
7) Jessica De Greot, autolesionista.
Il percorso da compiere per ognuno di loro è complicato e difficile; ma tutto va mutandosi quando si verificano le prime sparizioni. Di lì inizia un gioco pericoloso al massacro particolarmente efferato.
Paolo Roversi firma un giallo psicologico ad alto tasso adrenalinico. Ricorda un po’ nella trama I dieci piccoli indiani di Agatha Christie, che viene però spostato all’interno della realtà attuale, dipinta con ferocia e sapienza. Vengono descritte le malattie tipiche dei giorni nostri: la ludopatia, la dipendenza dai social e dal sesso e dal facile guadagno, pretesto per la costituzione di un giallo a tutti gli effetti. Una lettura breve, ma molto intensa all’interno delle malattie degenerative psichiatriche di grande suggestione.
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