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Pietro Bensi e Vitaliano Draghi, il fagiano
Fabrizio Silei ha lavorato per anni come sociologo, occupandosi soprattutto di tematiche legate alla identità e alla memoria. Ha raccolto testimonianze di chi ha vissuto la guerra e i lager nazifascisti, memorie del mondo contadino, storie e leggende della tradizione toscana: esperienze confluite in questo suo esordio nel giallo, primo di una serie con protagonisti Pietro Bensi e Vitaliano Draghi. Questo suo libro si intitola Trappola per volpi,ed è edito dalla casa editrice Giunti.
Il testo è una bella storia di azione e di indagine,che torna indietro nel tempo,con protagonisti due investigatori di eccezione: un contadino, intellettuale e sapiente, e un vicecommissario alle prime armi, perspicace e sagace.
Siamo nel 1936 a Firenze, e un omicidio d’eccellenza scuote gli animi. La moglie di un importante senatore, Bistacchi, molto vicino e legato al Duce, viene trovata morta, uccisa brutalmente ed abbandonata, con spregio ed indecenza, vicino ad un vespasiano. Le indagini sono affidate al vicecommissario Vitaliano Draghi:
“… gli piaceva quel ragazzo, perché, oltre a essere molto intelligente, aveva un buon cuore.”
Un uomo, Draghi, amante della letteratura, che non si trova del tutto a suo agio nel ruolo che ricopre. Non dimentichiamo che sono tempi particolari: vige il fascismo e le sue regole ferree quanto astruse. Un omicidio sconvolge la retorica del regime, è qualcosa da insabbiare presto, per non macchiare i tempi. E’ una onta da dimenticare in fretta. Purtroppo la vittima è persona di riguardo e al senatore si devono risposte e in tempi veloci. Lui:
“Il senatore aveva come un’ombra nello sguardo, che Pietro conosceva bene. In qualche modo i suoi occhi avevano la stessa luce da tempo…”
A Vitaliano, pressato dalle contingenze, non resta che rivolgersi a Pietro Bensi, un contadino un po’ sui generis, a servizio del Conte nella fattoria del Chianti, dove il vice commissario ha trascorso l’infanzia. Pietro è:
“Era un uomo di cinquanta anni con cinque figli, tre maschi e due femmine, una nipote del primo figlio e una moglie perbene come tante, conosciuta a messa o alla fiera e poi un giorno sposata per mettere su famiglia. (…) L’indole sua, però, sotto la cenere, era ancora quella focosa del giovane di un tempo, orgogliosa e consapevole del proprio valore.”
Pietro è un uomo importante per la crescita di Vitaliano. Infatti:
“E’ stato proprio lui, che ha letto tutti i libri della biblioteca del conte e si diletta a costruire complicati marchingegni, a far nascere in Vitaliano la passione per gli enigmi e le trappole. Perché se vuoi catturare una volpe, devi pensare come una volpe, gli ripete sempre Pietro.”
Destreggiarsi in un mondo omertoso, difficile e falso, com’è quello in cui si trovano a vivere i due protagonisti, è una sfida da vincere ad ogni costo e con ogni mezzo.
Un libro che si divora, intrigante ed avvincente. Una inedita coppia di investigatori che si spera abbia altre avventure da vivere, destinata a colpire i lettori di genere. Un romanzo che ricorda un po’ quelli scritti da Loriano Macchiavelli e Francesco Guccini, che si distingue, tuttavia, per la precisione delle atmosfere e dei luoghi descritti, del tempo e delle caratteristiche intrinseche al narrato. Un giallo di grande atmosfera, e dal sapore retrò, curioso e preciso. Un giallo vecchia maniera, che risponde bene alle caratteristiche classiche dell’investigazione.