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Antonio Lanzetta è uno scrittore salernitano, che dopo aver pubblicato Il buio dentro e I figli del male, torna ad affacciarsi sulla scena letteraria con Le colpe della notte. Un romanzo- thriller ad alto tasso adrenalinico, ricco di suspence e di intrigo. Narra la storia di Christian, un ragazzo dei giorni nostri, che trascorre tanto tempo a navigare sul telefonino, interagendo con una comunità virtuale. Una sera dopo aver litigato violentemente con il padre Carabiniere, esce sbattendo la porta. Dopo un po’ torna a casa e trova i suoi genitori in un lago di sangue. Omicidio-suicidio. Il padre uccide la madre, e dopo si toglie la vita con la pistola d’ordinanza. Ma è veramente successo così?
Il ragazzo, per protezione, viene mandato in una casa famiglia a Castellaccio, dove cerca di riprendere in mano le redini della sua vita. Lì c’è Flavio, un dottore, ma anche un amico che cerca di aiutarlo nel suo terribile cammino. Ma anche lui è segnato: il suo corpo coperto di strane cicatrici indica come anche lui ha avuto o ha qualcosa da nascondere. Ben presto, però, la piccola comunità diventano per Christian tutto quello che ha, per cui:
“non era pronto a lasciare Orso e Jay-C, Girolamo e i gattini, Jack e il suo alito pestilenziale, Ramona e gli incubi che stavano passando, Roberta e le sue stranezze, e poi Flavio con i tagli sulla pelle e gli occhi tristi. Era assurdo, lo sapeva. Li conosceva da così poco tempo, eppure erano diventati tutto quello che non aveva mai avuto prima.”
Inoltre non sempre la realtà è quella che appare. I segreti sono all’angolo e scoprirli diventa una lotta contro il tempo …
Un thriller mozzafiato che intriga ed avvince. Un libro che contiene in sé, oltre alla trama che risponde bene al genere di appartenenza, molti riferimenti alla realtà del vivere italiano: la strage dei Georgofili a Firenze, la mafia e i suoi rapporti con la politica e il Vaticano, il ruolo dei servizi Segreti. Temi importanti, qui trasposti in chiave romanzata, ma di grande fascino e di sicuro interesse per il lettore. La raffigurazione perfetta e ben congegnata di un microcosmo, dove si mescolano con abilità amore, vendetta e dolore, in un alternarsi vicendevole, che non può che colpire benevolmente il lettore più attento.