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La fioraia e il cold case
“La sposa scomparsa” è il primo di tre romanzi gialli dell’autrice Rosa Teruzzi; tutti e tre i romanzi hanno come protagonista una famiglia di sole donne Libera, Vittoria e Iole, rispettivamente mamma, figlia e nonna. Abitano a Milano in un vecchio casello ferroviario ristrutturato dove Libera ha anche la sua attività di creatrice di bouquet da sposa; Vittoria è invece una poliziotta scontrosa e difficile che non ha mai elaborato la morte violenta del padre; la vera perla di questa strana famiglia è Iole, mamma di Libera, un personaggio anticonformista, esuberante, leggero, una hippie della prima ora, seguace dell’amore libero, dell’amicizia, frequentatrice e creatrice di corsi di yoga e autocoscienza e molto smart fra cellulari, social e tablet. Il caso che si troveranno loro malgrado a risolvere è un “cold case” del 1988, la storia di una ragazza scomparsa e mai ritrovata. Il romanzo ha una trama molto convincente, ben delineata anche nel riportarci indietro di trent’anni nell’era pre internet, la scrittura è fluida e scorrevole, si legge con piacere. E’ un libro anche un po’ furbo, ci descrive una Milano insolitamente piovosa nel mese di luglio, i suoi quartieri, i navigli e i dintorni ma ci delizia anche con veri manicaretti assolutamente vegetariani che ogni giorno Libera porta in tavola apparecchiata come se fosse festa. Speciale è la soluzione del caso, veramente inattesa la soluzione, mentre il finale rimane aperto proprio perché le nostre tre protagoniste possano tornare a farci compagnia. L’ultimo consiglio è un avvertimento: Attenzione dà assuefazione!
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