Dettagli Recensione
Terra di Langa, terra ambigua e di fascino
Si respira aria di Langa nell’ultimo libro di Cristina Rava, intitolato Di punto in bianco. Il libro, per gli appassionati e per gli intenditori dell’autrice, vede il ritorno del Commissario Rebaudengo , qui affiancato dal medico legale Ardelia Spinola.
La trama è semplice: il commissario Rebaudengo ha ereditato da una lontana parente una vecchia villa, dove, dopo una breve ristrutturazione, si reca a vivere. Il paese è un luogo tranquillo, pacifico, un oasi di tranquillità e di pace, dove gustare con metodo i piaceri della buona tavola. Ad esempio:
“un po’ di bagna cauda? (..) Allora come antipasto posso preparare un po’ di carne cruda battuta al coltello, può essere che uno scorzone piccolo Mirco ce l’abbia, magari un bianco d’alba, …(…) Va bene un terrina piccola di insalata russa e un vassoio di puvrun al forno con salsa verde… più fine della bagna causa, eh! Aglio, prezzemolo, acciughe, aceto, … più fine? E di primo agnolotti in brodo? E di secondo siamo d’accordo per un bollitino misto? Come contorno? Carote e patate saltate in padella. Perfetto. E dolce? Un bunet.”
Il luogo idilliaco è Malpotreno:
“Malpotreno è un’antica manciata di case cresciute sul crinale della collina. Abitanti pochi, rare auto posteggiate nei cortili o sul ciglio della strada, per il resto gatti e silenzio. Si respira una selvatica bellezza che impregna i vetusti muri in malta e pietra, come le chiese, erette al tempo.(..) quello che ha sempre amato della sua terra è il respiro dei secoli, la potenza della Storia, la memoria delle radici e per paradosso il feroce orgoglio delle fazioni.”
In tale pace si verifica un evento inspiegabile: la scomparsa prima, e la morte, dopo, di Dario Colombero. Un ragazzo di ventitré anni, che dopo una serata passata in compagnia di amici non viene più trovato. Il male si aggira tra i vicoli e prima di scoprire i particolari la strada da percorrere sarà lunga ed impervia.
Un romanzo che gravita, soprattutto, sulla descrizione di queste terre, così particolari, così misteriose. Infatti:
“Queste colline sono una terra intrisa di vino e di sangue, popolata di gente troppo severa, che anche quando ride conserva un cuore triste.”
Senza mai dimenticare da chi sono state popolate ed abitate, ovvero:
“Fenoglio e Pavese affiorano sempre quando si torna alla crudele campagna langarola, così benigna e mite solo se guardata con occhi da turista in cerca di sapori, vini e paesaggi. Sotto, inestricabilmente avvinghiata alla bonomia, alla ingenuità, alla generosità, sopravvive l’amara radice dell’attaccamento alla roba, dell’invidia, della paura.”.
Un giallo leggero, scritto ed elaborato con una prosa e una trama molto semplice, ma che si legge con velocità e partecipazione. Un testo che però non rappresenta il meglio della produzione letteraria di un’autrice molto prolifica. Ma che in questo caso non entusiasma molto.
Indicazioni utili
- sì
- no