Dettagli Recensione

 
L'ombra del campione
 
L'ombra del campione 2019-03-11 14:50:55 luvina
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
luvina Opinione inserita da luvina    11 Marzo, 2019
Top 100 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Milano, Meazza e la scighera

“L’ombra del campione” è l’esperimento ben riuscito da parte di Luca Crovi di far rivivere come protagonista il commissario Carlo de Vincenzi, creato negli anni ’30 dalla penna di Augusto de Angelis e recentemente riediti da Sellerio. De Vincenzi è uno dei primi commissari della nostra tradizione poliziesca, buona forchetta, amante del cibo semplice ben cucinato e di classici come Platone dai quali trae spunto per le sue indagini intuitive e psicologiche che lo portano alla soluzione dei casi –“Il suo assioma era: il delitto è una derivazione della personalità”-. Questo romanzo ha comunque altri protagonisti: la “scighera” la nebbia fitta che copre Milano, Milano stessa con le sue strade, il Cimitero monumentale, la moderna rete di tranvie, i piatti della sua tradizione come la “busacca” o il “panetun” e Giuseppe “Peppin” Meazza, dello Balilla per via della sua giovane età, forse il primo leggendario calciatore italiano, a quei tempi all’Inter. E’ sua l’ombra del campione che nella nebbia dà calci al pallone contro il muro di San Vittore per allenarsi ed è anche il personaggio di uno dei casi trattati dal commissario. Ecco, forse il limite di questo godibile romanzo è proprio la debolezza del noir, senza una storia centrale che faccia da traino ma un insieme frastagliato di vari casi, di piccoli crimini (oggi sarebbero ritenuti veniali) della “ligèra”, la piccola malavita milanese, risolti tutti brillantemente dal de Vincenzi. La storia si svolge nel 1928, anno VI dell’era fascista, ricordato per l’attentato a Vittorio Emanuele III avvenuto proprio a Milano, all’inaugurazione della Fiera Campionaria; il commissario de Vincenzi è uno dei testimoni dell’attentato e a modo suo scoprirà i colpevoli (anche se nella realtà non furono mai trovati) prima che il regime mettesse tutto a tacere. Il romanzo è piacevole e interessante per chi vuole scoprire l’anima di una Milano che non c’è più, si legge velocemente anche se alcuni dialoghi sono in dialetto, lo stile è diretto, privo di ridondanze. Tutto sommato la bella riscoperta di un personaggio poco conosciuto del nostro passato letterario.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
150
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.3 (3)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Il passato è un morto senza cadavere
La regina dei sentieri
Stivali di velluto
Brisa
Il dolce sorriso della morte
Il castagno dei cento cavalli
Mare di pietra
Mala. Roma criminale
Una morte onorevole
Il bacio del calabrone
Giochi di ruolo
Pioggia per i Bastardi di Pizzofalcone
Dalla parte del ragno
L'orizzonte della notte
Pesci piccoli