Dettagli Recensione
Thriller italiano
Donato Carrisi
Il tribunale delle Anime
Primo libro della trilogia che parla della Penitenzieria Apostolica.
Devo purtroppo dissentire da molti lettori, i quali lodano il libro.
Sebbene l’originalità di questo romanzo deriva appunto dal protagonista penitenziere,
L’autore aggiunge difficoltà narrativa e di conseguenza pesantezza alla narrazione:
Due storie parallele con due protagonisti, Marcus e Sandra la profiler professionista che non sa darsi pace per la morte del marito, il quale, invece di lasciarle un messaggio d’addio, lascia 5 scatti di Polaroid rivelanti indizi.
Inoltre, Sparizioni di donne,
Sparizioni di bambini,
Svariati Serial Killer,
Un trasformista, il susseguirsi di omicidi senza risoluzione, descritti uno dopo l’altro, invece che incentivare il lettore a proseguire (anche perché delitti realmente accaduti, come per esempio il famoso omicidio della donna trovata morta assieme all’amante che all’epoca fece scalpore per la peculiarità della scena del crimine: il figlio della donna era presente e rimasto per ben due giorni assieme ai cadaveri) lo confonde.
Non è a confondere solo L’interminabile lista di delitti ma anche troppi salti temporali. La collocazione oraria dei fatti c’è. Sì, quella c’era sempre. Donato è sempre preciso con gli orari. Il libro comincia infatti alle 07,45 del mattino.
Il contenuto a parere mio andava sfoltito per dare più spazio alle striminzite 20 pagine del FINALE per niente scontato spiegandolo meglio perché l’unica ripeto l’unica cosa meritevole del libro.
Per esempio, che fine ha fatto Shalber?
Il lettore rimane con svariati punti di domanda.
Pessimo anche pubblicizzare all’interno dello stesso, un’altro libro, sempre del medesimo autore.
Se consiglio questo libro? Ni.
Dipende dai punti di vista, preferisco i libri scorrevoli.