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NOTTI MAGICHE
Sesta prova letteraria di Roberto Costantini che ha per protagonista Michele Balistreri. Quando anni fa ho letto i tre volumi che compongono la Trilogia del male sono rimasta folgorata da questo personaggio anomalo, guidato da ideali ormai passati di moda per i più come onore, lealtà ma soprattutto con un passato importante e molto presente nei romanzi dei quali è protagonista.
Michele (Michelino Mike Africa) Balistreri è stato il capo della squadra Omicidi ma ora è in pensione. Il romanzo è diviso in due parti distinte: nella prima i fatti sono ambientati nel luglio del 1990 proprio durante i giorni fra la semifinale e la finale dei Mondiali d’Italia di calcio, nella seconda invece siamo ai giorni nostri gennaio e febbraio 2018. Tutto prende il via dal rapimento del figlio di un noto costruttore e della sua ragazza che verranno poi ritrovati uccisi. Nel 2018 il ritrovamento di due manichini sepolti oltraggiati come i due cadaveri fanno riaprire il caso rimasto irrisolto 28 anni prima. Già perché Balistreri non aveva risolto il caso anzi, lo aveva preso sottogamba; adesso invece non ricorda quasi più nulla poiché l’età gli ha portato anche una specie di amnesia selettiva. Viene comunque coinvolto dai suoi “ex” colleghi nelle indagini ed il finale sarà veramente degno di questo nome anche se un po’ azzardato.
Fin qui la trama a grandi linee; poi nel romanzo possiamo ritrovare oltre a tutta la squadra della quale Balistreri era il capo, sua figlia Linda, la sua compagna Bianca, il fratello Alberto e anche un po’ dei nostri ricordi per chi ha vissuto in quegli anni: il MicroTac, il primo pc portatile, l’inno dei Mondiali tormentone del duo Bennato-Nannini, Maradona e la semifinale a Napoli e così via.
Però ad essere sincera questo libro non mi ha convinta del tutto. Appena finito si ha la triste sensazione che per Balistreri questa sia l’ultima avventura, infatti tornerà là dove tutto è iniziato, poi Michele è troppo cambiato, troppo pacificato per continuare a tenerci avvinti come prima. Un altro motivo di perplessità è l’estrema crudezza della trama, ci sono brani veramente disturbanti che a mio avviso non si addicono bene alla trama di un giallo all’italiana come sono stati fin qui i libri di Costantini. Ultimo, ma non ultimo, il tema della violenza sulle donne che a me è apparso una scelta un po’ forzata (quasi a seguire una “moda”) ma soprattutto trattato in modo mitologico con esito di donne vendicative, incattivite ed omicide (una a caso la sig.ra Cecconi) come avveniva per alcune dee o la Giuditta di Oloferne. Tutto sommato il romanzo è da leggere, è sempre scritto in modo agevole, ma si discosta troppo da quello che mi ero aspettata da un’avventura di Mike Balistreri