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Negli occhi di Timea
 
Negli occhi di Timea 2019-01-05 09:51:07 ornella donna
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3.0
Stile 
 
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Contenuto 
 
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ornella donna Opinione inserita da ornella donna    05 Gennaio, 2019
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Gli occhi innocenti dell'infanzia

Luca Poldelmengo esordisce nel cinema, nel 2009 esce il suo primo romanzi Odia il prossimo tuo. Nel 2014 per la collezione Sabotage, diretta da Massimo Carlotto e Colomba Rossi, esce il romanzo Nel posto sbagliato, a cui fa seguito I pregiudizi di Dio. Trilogia che si conclude oggi con Negli occhi di Timea.
Gli occhi di Timea sono gli occhi di una bimba, Timea appunto, che hanno visto ciò che non doveva vedere. Lei è l’unica muta testimone di una strage terribile a cui assiste impotente. Ma chi è lei? E cosa ci faceva in quel tetro luogo? Torna in auge anche l’ex commissario Vincent Tripaldi, che era fuggito da un anno con il fratello gemello Nicolas. Entrambi erano componenti della Red, una squadra segreta della polizia che avviava le proprie indagini con un uso un po’ troppo pensante dell’ipnosi. Finiti in un gioco più grande di loro, non avevano avuto altro opportunità che fuggire. Tornati in patria, iniziano due percorsi di vita differenti. Sullo sfondo un forte desiderio di vendetta che cozza, inevitabilmente, con un intrigo criminale ad alto livello per quanto attiene al traffico internazionale di rifiuti.
Un autore che Giancarlo De Cataldo ha definito:
“Da anni, con la sua scrittura affilata, Luca Poldelmengo sta disegnando una lucida mappa del lato oscuro. Lo scenario delle sue storie nerissime è come una piazza metafisica avvolta dalle tenebre e popolata da dannati che possono solo sognare la luce.”
Un lucido e buio affresco della politica e dei suoi loschi giochi di potere, la corruzione e l’inganno. Ma non solo: tanta, tanta lucida violenza, che non lascia scampo. Affascinante è il mondo dell’ipnosi e i temi di discussione e di riflessione che vi ruotano intorno. Una lettura cupa, nera, tormentata per un libro che non concede scampo. Uno sguardo disincantato sul nero e sul buio che opprimono l’animo umano che non si può non apprezzare.


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