Dettagli Recensione
Il suggeritore è tornato.
Torna in libreria Donato Carrisi con “Il gioco del suggeritore”, nuovo capitolo delle avventure con protagonista Mila Vasquez. Abbiamo lasciato la donna incinta e reduce dalla ricerca di quel suggeritore che è riuscito ad entrare perfino nella mente del miglior criminologo e la ritroviamo, adesso, con una nuova vita perché la ormai ex poliziotta specializzata nella ricerca di persone scomparse si è lasciata alle spalle quel mondo di orrori e oscurità per una casa sul lago in cui abita con la figlia Alice e una esistenza fatta di luce. Purtroppo però questa tanto faticata quiete e questo ritrovato equilibrio verranno rimessi in discussione dal fatto che l’ex agente verrà trascinata nell’indagine vertente il massacro di una famiglia. Per quanto essa faccia di tutto per archiviare il suo passato da profiler e cercatrice di individui di cui si sono perse le tracce, soprattutto bambini, il suggeritore ha per lei piani diversi, lo dimostra quel tatuaggio riportante il suo nome marchiato sul corpo di quel potenziale assassino. Per quanto, ancora, non riesca a spiegarsi perché tra tutte proprio lei, Mila si ritrova proiettata in un universo fatto di realtà virtuali dove il confine tra finzione e realtà è molto più sottile di quel che può sembrare. A un avatar segue la paura, il volto dell’assassino, il dolore, lo sgomento, una voce che sembra volerla proteggere, un uomo incappucciato. Che sia fantasia? Che sia realtà? Come capirlo, come escludere l’una o l’altra quando la posta in gioco non è altro che tua figlia?
A una trama rapida, veloce, fitta in cui il lettore ha la sensazione di correre insieme a Mila in una disperata lotta contro il tempo, a un intreccio solido, stratificato, fatto di molteplici avvenimenti e pezzi di un puzzle che va pian piano ricostruendosi e dove la dimensione della concretezza e quella della finzione si fondono e confondono, si aggiunge un thriller di gran levatura, dal ritmo incessante, dalla costruzione intelligente e dal fascino irresistibile. Un thriller dove non manca l’enigma, non manca il mistero da risolvere, non mancano tematiche attuali, non manca il nemico da debellare e sconfiggere perché esistono hacker senza scrupolo alcuno che sono disposti a tutto pur di raggiungere i loro scopi più oscuri e reconditi. A ciò si somma ulteriormente la lotta incessante di questa protagonista con un passato duro, spietato che ne ha provocato l’inettitudine all’empatia e al dolore, una donna, ancora, che deve dar conto ai suoi sentimenti repressi e deve far fronte a quella sua voglia di essere e non essere diversa.
Carrisi nuovamente non delude le aspettative riuscendo ad entrare nella psiche del conoscitore e facendo leva su sensibili corde, ne tocca il cuore. Con il suo scritto riesce a far riflettere sul come il male riesca ad attecchire in qualunque modo e in chiunque, perfino nelle persone più inaspettate e al contempo invita alla meditazione su tematiche attuali quali quella della dimensione del virtuale dove tutto è artificioso, dove tutto è falsamente perfetto, dove tutti sembrano essere felici, ma dove in realtà esiste una dimensione speculare che contraddice e contrasta questa immagine idilliaca dando sfogo a queste fantasie perverse e dove l’oscurità e l’imperfezione, il subdolo, l’orrido e il terrore, regnano sovrani. Senza freni, senza inibizioni. Perché tutto è lecito, tutto è possibile. Il criminologo sembra sussurrarci che per quanto pensiamo di tenere in scacco il virtuale, è in verità proprio questo virtuale a tenere in scacco noi.
Magnetico, profondo, da leggere.
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Ho molto apprezzato gi altri due romanzi che ho letto di Carrisi: "L'ipotesi del male" e "L'uomo del labirinto". Ecco, dovrei cercare anche "Il suggeritore"! :)