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La misura dell'uomo
 
La misura dell'uomo 2018-12-14 14:41:45 Mian88
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Mian88 Opinione inserita da Mian88    14 Dicembre, 2018
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Leonardo, il detective.

È il 1493 quando a Leonardo Da Vinci viene commissionata da Ludovico Il Moro la costruzione di un enorme statua equestre. Le sue dimensioni sono talmente grandi che in molti iniziano a dubitare delle capacità dell’artista, sembra infatti impossibile riuscire a portare a termine l’impresa, già il fatto che questo si sia rivolto ad esperti del mondo della fonditura ne è una riprova. Eppure, sono già passati dieci anni da quando Leonardo si è presentato al Moro con quella lunga lettera con cui asseriva di poter progettare bombarde, scavare fiumi, fossati e sotterranei, costruire castelli inattaccabili e anche di saper dipingere, e in questi dieci anni il suo talento e la sua bravura sono stati ampiamente e lautamente dimostrati. Molteplici sono ancora le stranezze di questo personaggio che si fa aiutare in bottega da un dispettoso ragazzetto, Salai, che si aggira per il Castello con vesti sfarzose, che pare essere omosessuale, che pare ancora essere vegetariano e che si annota le luminari idee su un taccuino segreto. Un uomo e la sua morte inspiegabile eppure priva di violenza in quel della Corte, la superstizione, un mistero da risolvere, il genio che viene chiamato ad indossare gli abiti del detective e ancora quel misterioso quadernetto su cui annota maniacalmente tutto quel che gli accade sono gli elementi che portano lo scritto ad un piano successivo.
Al tutto si aggiunge una penna che riesce ben a calarsi nei panni del tempo anche se a tratti resta fredda e fine sé stessa, ottime descrizioni degli ambienti nonché dei personaggi, notevole la ricostruzione storica a cui si somma la delineazione chiara e precisa di quel sistema bancario che tiene in equilibrio le sorti di chi vi ha creduto. Da ciò, ancora, l’intelletto, la capacità di calcolo e di ragionamento, l’intuizione e la logica unica del cervello umano.
Marco Malvaldi torna in libreria con un romanzo storico con i tipici toni gialli a cui già siamo stati abituati con la serie dei vecchietti del Bar Lume, eppure fortemente innovativo a cui si aggiunge un intreccio solido che sa solleticare le corde di chi legge. Una lettura rapida, interessante, che si conclude in pochissimo tempo.

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