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Rocco Schiavone malinconico e triste
Torna Rocco Schiavone, in Fate il vostro gioco, abile personaggio uscito dalla penna di Antonio Manzini. Un libro che del giallo rispetta tutti i canoni e le caratteristiche, di cui però la soluzione aperta finale mi ha un po’ deluso.
Il vicequestore, un po’ rozzo, un po’ cinico e nostalgico, è sempre lui. Quasi cinquantenne, è smaliziato e non si fa illusioni. Quando si trova davanti il cadavere di Romano Favre, ex ispettore di gioco al casinò di Saint- Vincent , brutalmente accoltellato, con in mano una fiche del casinò di Sanremo; comprende subito di trovarsi innanzi ad
“un morto che parla”.
Il caso è complicato: debiti di gioco, strozzinaggio, riciclaggio di denaro sporco, vittime di usura e ludopatiche… Ma Rocco, anche se provato dal tradimento di Caterina e da un passato che torna ad angustiarlo continuamente, ha esperienza e riesce a leggere tra le righe.
L’autore:
“stringe il sentore del lettore a una vicenda umana complessa e completa. Così i suoi noir sono romanzi in senso pieno. Romanzi, racconto delle peripezie di un personaggio che vale la pena di conoscere, sentieri esistenziali.”.
Un libro a tratti malinconico, dove il personaggio principale si rivela essere meno rabbioso, più generoso e comprensivo, ma più triste, incapace di trovare quella pace tanto a lungo agognata, che forse ha perso per sempre quel fatidico
“7-7-2007”.
Un giallo sempre molto accattivante, comunque.