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Il giovane Maccadò
Siamo a maggio del 1928 in quel di Bellano. Il paesino su lago di Como ha da poco accolto l'arrivo del maresciallo Ernesto Maccadò. Fresco di promozione e di matrimonio il carabiniere si troverà in questa tarda primavera a fare i conti con neomoglie, neolavoro e soprattutto con la nutrita varia umanità che ospita il borgo. Ben particolare sarà l'indagine con cui si troverà a che fare. Ragazze affette da strane malattie, tabacchiere che scompaiono e poi ricompaiono nei posti più impensati. Vetri da pulire, sole che fa i capricci e centrali elettriche da costruire fanno da contorno al piatto principale.
Questo romanzo racchiude in sè tutta l'essenza di Andrea Vitali. Il suo stile è sempre quello: ironico, dissacrante e spiritoso, eppure profondo e capace di far riflettere. L 'ambientazione è sempre quella del paese di Bellano on il porto, le stradine del centro storico, la piazza della chiesa e sopra a dominare tutto l'orrido. Tutto però cambia e si rinnova quando ci si addenra nelle pagine del romanzo. I personaggi, alcuni dei quali noti ai lettori fedeli, si svelano poco a poco. Ognuno di loro ha una sua peculiarità che li rende unici, una storia forse "piccola" per il resto del mondo, ma "grande" per chi la vive. In questo episodio Vitali si addentra in un argomento scomdo per i nostri giorni, figurarsi per il periodo fascista. con una delicatezza che non gli è propria visto che di solito ironizza su tutto, ci parla di un amore contrastato, difficile da confessare per gli interessati e impossibile da ammettere per i genitori.