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Torino e Contrera
Contrera è il personaggio partorito dalla fantasia di Christian Frascella in Fa troppo freddo per morire. Un nuovo, particolare, investigatore si affaccia per la prima volta sulla scena letteraria. Contrera è:
“forse l’ultimo dei bastardi romantici.”.
Un matrimonio distrutto, una figlia, Valentina, che odia i genitori in ugual misura, Contrera, poliziotto mancato, costretto a dare le dimissioni in seguito ad un suo deplorevole comportamento, ottiene la licenza di investigatore privato ed il suo studio ha una sede alquanto insolita: nella lavanderia a gettoni gestita da Mohamed nel quartiere Barriera di Milano a Torino. Lui, lì:
“In questo quartiere che, conosco come i miei anfibi rotti e nel quale tutti sanno chi sono, ho messo in scena i tre atti della mia tragedia: atto primo, ingenuità e scoperta; atto secondo, corruzione e caduta; atto terzo, nemmeno un chiodo a cui appendere il cappello.”.
In un locale a luci rosse viene ucciso un albanese, con cui poco prima Contrera aveva avuto un acceso diverbio. Costretto da Mohamed ad indagare per aiutare un suo nipote in difficoltà, Contrera si scontra con mafia, mondo oscuro delle commesse, usura, tanta violenza, inseguendo una sua “particolare” morale, non sempre limpida. Su tutto le leggi non scritte di un quartiere difficile, come quello di Barriera, che era:
“un quartiere operaio di immigrati del Sud. Lavoravano all’Iveco, alla Pirelli, alla Michelin, alla Magneti Marelli. Poi quella generazione è quasi sparita, sono scappati altrove o sono morti. Quelli che sono rimasti, per scelte sbagliate o per scalogna, hanno messo al mondo questi figli del buio. Senza lavoro, senza laurea, senza altro destino che girovagare a muso duro da una via all’altra, da un locale all’altro. L’invasione degli extracomunitari ha spezzato il tenue equilibrio su cui si reggeva il quartiere. La malavita locale si è scontrata con quella albanese, rumena, magrebina, asiatica, è stato versato del sangue. Sono arrivate le armi. Barriera è diventata un centro di smercio, parte da qui l’eroina che istupidisce mezza città.”.
Un giallo accattivante, che ricorda le avventure e i personaggi di Sam Spade, Philip Marlowe o l’87° Distretto, scritto con una prosa leggera, frizzante, veloce. Un testo che fa i conti con l’attualità odierna, con la difficile integrazione; mescolando con abilità umorismo, noir e commedia all’italiana.