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Il purgatorio dell'angelo
 
Il purgatorio dell'angelo 2018-07-31 09:31:56 Simona P.
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
Simona P. Opinione inserita da Simona P.    31 Luglio, 2018
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La Confessione

Con una nuova indagine per un cruento omicidio, ritorna il Commissario Luigi Alfredo Ricciardi, affiancato dal fedele Maione, onesto brigadiere e padre di famiglia, adesso impegnato in una serie di rapine, ben organizzate, effettuate nel loro quartiere. Siamo a Napoli, la città di De Giovanni, sempre più luminosa e variegata, in una limpida primavera, durante gli anni del Fascismo, il commissario è ancora costantemente tormentato dalla sua malattia mentale, egli ha spesso visioni di defunti di morte cruenta, fantasmi che a volte lo aiutano nelle indagini ma risultano essere anche un pesante fardello che incide fortemente sulla sua personalità, rendendola sempre più solitaria, introversa, sofferente, silenziosa e riflessiva. Luigi Alfredo non solo vede il corpo straziato ma percepisce anche le ultime frasi dove i fantasmi ripetono la loro sofferenza finale per il distacco dalla vita; ‘loro’ appaiono spesso e quando vogliono, sono bambini, donne, uomini, vecchi, uccisi, squartati, sanguinanti, hanno paura e urlano; nessuno conosce il segreto del commissario che non ha il coraggio di rivelarlo a nessuno. Anche in questa storia intricata e difficile da risolvere, il protagonista conserva la sua lentezza e la sua continua riflessione sugli avvenimenti accaduti, poi il lampo di genio e tutto torna, anche se sembrava un groviglio inspiegabile. Il povero Raffaele Maione, già fortemente scosso da una ferita interiore inguaribile, dovrà affrontare un tradimento importante, doloroso e inatteso, specialmente se “a chi ti ha tradito, hai aperto la porta di casa”; il dolore e la mancanza ci rendono ciechi, ci tolgono la lucidità, ottenebrano la razionalità e non riusciamo più a capire chi è sincero e chi ci tradisce. Due storie, impegnative e ricche di colpi di scena, intrecciate tra loro e due personaggi importanti molto diversi ma che si fidano l’uno dell’altro, così si presenta la struttura portante dell’ultimo libro di De Giovanni.
I personaggi però in questo romanzo sono tanti, come lo sono i sentimenti che attraverso le scorrevoli e piacevoli pagine del libro, questi attori comunicano al lettore. Come sempre affianca il lavoro dei due brillanti investigatori, il dottor Modo, ironico, brillante e amante dichiarato dei piaceri della vita; figura importante è Enrica, la dolce vicina di casa che ha rapito il cuore del commissario con la sua Semplicità, poi Bianca, la contessa dai modi aristocratici e il fascino irresistibile, non manca ‘il femminiello’ Bambinella, che sfrontato ma sensibile, risulta fondamentale nella storia per la sua capacità di sapere tutto di tutti, prima di tutti!
Sulla lingua di tufo che si allunga nel mare napoletano, viene trovato un cadavere barbaramente ucciso, una scena straziante, la vittima è un anziano prete, amato da tutti, Angelo, di nome e di fatto, un teologo, un confessore vicino a tante famiglie, anche quelle importanti e nobili, anche quelle che nascondono oscuri segreti. Il cadavere di Angelo comunica al commissario le sue ultime sofferenti frasi: Io confesso, ti confesso, lascialo stare, lascia che viva, io ti confesso … Da queste parole enigmatiche parte un’indagine accurata e difficile che condurrà a luoghi sacri e aprirà squarci su realtà diverse, come la comunità dei confratelli gesuiti o scuole e università teologiche del presente e del passato; i misteri e i risvolti inquietanti e inaspettati non mancano in questa vicenda torbida, i fatti porteranno a riflettere sulla parola “confessione” che ha numerose sfaccettature, anche contrastanti; De Giovanni con il suo stile brioso, scorrevole, lineare, velato di sfumature ironiche e insegnamenti di vita, porta il lettore dolcemente fino alla soluzione del mistero.
La solita splendida scenografia napoletana fa da contrasto alle molte brutture descritte nelle storie narrate; Napoli di giorno e di notte, i quartieri, il lungomare, via Toledo, Posillipo, il popolo vivace e attivo, ricordano costantemente la bellezza e il fascino della città partenopea. In questa realtà si muove con apparente tranquillità il commissario che rispetta la chiesa e la religione, è amico del parroco a cui spesso chiede consiglio, ma non crede all’al di là, la vita, secondo lui, è tutta lì.
La vicenda inizia col mare che porta un cattivo presagio ma finisce sempre col mare che, confessore del popolo e detentore di tutti i segreti, è messaggero di speranza.
Finita la lettura rimangono impressi i tanti sentimenti che emergono dalle varie vicende: amore, odio, rimpianti, tradimenti, onestà, disonestà, espiazione e colpa, inferno, purgatorio e paradiso … e la città che, con i suoi infiniti profumi, nonostante i suoi problemi, orgogliosa, continua ad andare avanti.


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