Dettagli Recensione
Che delusione!
Un libro deludente sotto vari aspetti. Anzitutto l'appassionato di gialli si aspetta una trama ricca di colpi di scena con personaggi funzionali e credibili. Invece la storia è banale e ila conclusione, oltre che edulcorata, abbastanza prevedibile. Personaggi inverosimili o al limite del macchiettismo, tanto che anche situazioni comiche o dialoghi che vorrebbero essere divertenti non colgono nel segno. Il registro comico non è nelle corde dell'autore. C'è di più: De Giovanni dimentica di essere un buon artigiano di gialli napoletani( così come ha dimostrato nelle serie di Ricciardi e i Bastardi) e qua tende di ergersi a scrittore di qualità letteraria (che a mio parere non ha) con una serie di inserti in corsivo, che vorrebbero materializzare sulla pagina i ricordi della protagonista. Ma l'unico obiettivo che raggiunge con questi pezzi, fastidiosi e inutili, è rallentare il ritmo della scrittura; quasi macigni che interrompono il percorso della lettura. Dopo i primi due, ho saltato tutti gli altri senza perdere niente. Il che mi porta anche a considerare che 360 pagine sono troppe e che il libro poteva essere ridotto di un centinaio di pagine. Sono poi d'accordo con i commenti che si chiedono: ma Napoli dov'è? Beh, semplicemente non c'è. Non se ne vedono i colori, non se ne sentono le voci, non se ne sentono gli odori né se ne gustano i sapori.In conclusione, se proprio volete un giallo comprate un Ricciardi o un Pizzofalcone che non avete letto.P.S:Penso che De Giovanni scriva troppo, forse per sfruttare il successo , e quindi curi poco la qualità della scrittura. A me piace molto il babà, ma se lo mangiassi ogni giorno dopo un po' di tempo mi verrebbe da rigettarlo.