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A bocce ferme
 
A bocce ferme 2018-07-08 15:00:37 ornella donna
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
ornella donna Opinione inserita da ornella donna    08 Luglio, 2018
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un omicidio cinquantenne

Tornano i cari e spiritosi vecchietti del Bar Lume, con A bocce ferme di Marco Malvaldi. La serie è iniziata nel 2007, e questo è il settimo della serie. Di lui, autore, mi ha colpito una dichiarazione che ha reso, in cui afferma che:
“Parrà turpe, ma a lui devo la tranquillità economica. (Camilleri Andrea, ndr.). Se Camilleri scrive e vede, consente a uno o due giovani all’anno di provarci. Ho sfruttato la sua traccia. Oggi scrivere gialli è comodo. Passa per una operazione culturale. Per me che sono tifoso, stargli accanto è come giocare nel Torino.”
I protagonisti a latere di questo libro sono quattro arzilli vecchietti: Aldo, Ampelio, Pilade e il Rimediotti, meglio conosciuti come “I quattro della Banda della Maglia-di-lana”. Frequentano e quasi “vivono” nel Bar Lume, di proprietà di Massimo, nipote di Ampelio, e di Tiziana. Massimo è spesso insofferente e sarcastico nei confronti dei quattro:
“Abbi pazienza, Massimo, ma stai diventando insopportabile. Tratti male chiunque. Finchè lo fai con tuo nonno e con quegli altri con cui hai confidenza pace. Ma non è che puoi mandare in culo le persone solo perché ti chiedono una centrifuga.”
A mediare c’è Marco Pardini, detto Marchino:
“balconista ufficiale del BarLume da un paio di anni. Del perché un cristone di un metro e novanta con una vistosa collezione di muscoli in bellavista sia soprannominato Marchino, le ipotesi valide sono due. “.
Un’indagine difficile, compiuta da Alice Martelli, vicequestore nonché fidanzata di Massimo, chiama in causa come testimoni proprio i quattro. All’apertura del testamento di Alberto Corradi, proprietario di una importante azienda farmaceutica del luogo, si apprende come quest’ultimo si dichiari colpevole di aver ucciso il padre putativo della stessa, tale Camillo Luraschi, da lui stesso adottato. La notizia è sconvolgente, anche perché a Matteo Corradi nominato erede universale non può spettare qualcosa che risulta essere frutto di un omicidio. Però l’omicidio dopo cinquant’anni è caduto in prescrizione. E allora? Le indagini si complicano ulteriormente con la violenta morte di Ubaldo Giaccherini, operaio in pensione, che dichiarava di possedere importanti informazioni riguardo al passato. Tutto ciò è misterioso, perché i quattro conoscevano bene Alberto, e non sono convinti della sua confessione, per cui:
“quella era la domanda cruciale. Quella che le ripassava nel cervello da un paio di giorni, fastidiosa come un pulmann che va nella direzione giusta ma è strapieno, e tu non sai se è il caso di salirci o di aspettare quello dopo.”.
L’indagine prosegue, tra svolte e depistaggi, con un occhio rivolto al passato. Ad un passato, il ’68, complicato e difficile, che spesso non si vuole ricordare, che.
“era il momento della protesta studentesca. E qui siamo accanto a Pisa. (…) Novantamila persone, di cui cinquantamila studenti universitari. Un testone enorme su di un corpo rachitico, come diceva il Nardi. Un assetto squilibrato. E infatti quello successe, si perse l’equilibrio.”
Un giallo differente dal solito, un giallo che alla trama, decisamente classica del genere, affianca un clima ironico e spiritoso, che travolge il lettore. La vena comica ed umoristica percorre incessante tutto il libro, affiancato dall’uso sparso del dialetto toscano, che farcisce e condisce amabilmente le battute dei quattro vecchietti. Una trama intrigante e complessa tra chiacchiere da bar, pettegolezzi di provincia e derisioni da compagnoni. Una bella e stimolante lettura.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Consigliato a chi ha letto i precedenti sei libri di Marco Malvaldi, con protagonisti i quattro vecchietti del BarLume.
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Commenti

8 risultati - visualizzati 1 - 8
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Bel commento, Ornella. Ho letto qualche romanzo di Malvaldi ma nessuno della serie dei vecchietti del BarLume: forse è l'ora di farlo! :)))
Sì, direi. E' un libro estivo. E la serie è spiritosa.... Anche se a voler ben interpretare c'è comunque un importante fondo di saggezza. I libri che fanno sorridere non sono poi così tanti di questi, e allora perchè non apprezzarlo una volta di più??....
ciao
Bel commento, Ornella. Ai vecchietti del Bar Lume non posso resistere, perché anche strappare una risata non è proprio cosa da poco!
Grazie,
Manuela
Già. Grazie. Non sono molti i libri che fanno sorridere, anzi. Ti consiglio anche di Renzo Bistolfi, Il segreto del commendator Storace. Un altro libro ironico e vivace. A me è piaciuto molto.
ciao
Ornella
In risposta ad un precedente commento
lapis
12 Luglio, 2018
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Grazie per il consiglio, Ornella. Prendo nota!
Grazie Ornella! Non mi sembra un libro particolarmente frizzante

28 Febbraio, 2019
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Bel romanzo. Scorrevole ed ironico. Abbastanza ispirato. Un aspetto non mi è chiaro però: quello relativo a Dante frateschi ed al rapporto con l omicidio di verdura a bonci. E la situazione del papà di quest'ultima. Chi me lo può chiarire?? Grazie
Ornella , la tua elegante recensione , mi ha fatto ricredere rispetto ad un mio precedente commento.
Hai messo bene in luce il fondo di saggezza posseduto dai vecchietti del Barlume., unitamente ad una ironia tutta toscana., con le inevitabili e godibili adeguate puntate nel nativo turpiloquio.
E' davvero consigliabile leggere tutta la serie ab initio e con il giusto intervallo tra una puntata e l'altra .
Faccio la mia piccola andata a Canossa dopo aver letto l'ennesimo osannato libro di un presunto scrittore umoristico che va per la maggiore e che per me sa davvero di poco: bcociato!
Mi hai fatto ripensare ai vecchietti del Barlume , promossi !
Grazie davvero e buona giornata .
8 risultati - visualizzati 1 - 8

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