Dettagli Recensione
Un giallo alla "Agatha Christie"
Torna per l’ottava volta l’avvocato Max Gilardi, fascinoso personaggio creato dalla abile penna di Elda Lanza ne Il funerale di donna Evelina.
Nel libro Max torna nella sua Sicilia, quella della sua infanzia ed adolescenza, per celebrare il funerale di sua zia, detta Donna Evelina, una donna che a novantasette anni,:
“aveva un tono arrogante, gli occhi stretti per la miopia.”.
Lei non si è mai sposata, e ha vissuto per tutta la vita in preda a ricordi ed illusioni, nel palazzo Trovamala di Mirò,
“palazzo trecentesco, con oltre trenta stanze oberato di tasse, (…) con penuria di acqua e di riscaldamento.”.
Pare sia morta nel sonno, ma qualche dubbio esiste. Ma sarà il secondo delitto, quello della cugina Marilivia a far comprendere la gravità della situazione.
Elda Lanza firma con questo libro un giallo puramente classico. Gli ingredienti ci sono tutti: il morto, i molti parenti, tutti pronti ad acquisire un ricco patrimonio, o presunto tale, un testamento che non si trova e un ritorno all’indietro, al passato, con un segreto indicibile. Nulla è come appare, e tutti nascondono qualcosa.
Un giallo intrigante ed avvincente, ma con una qualità rara: la grazia e l’eleganza della scrittura e della trama.