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Vani e Romeo
Crampi. Crampi. Crampi. Mai Vani avrebbe pensato di dover imparare a convivere con i crampi, o meglio ancora, con i crampi dettati dalla felicità. Perché la nostra ghostwriter è abituata all’infelicità, alle “maiunagioia”, ai libri, allo scrivere, all’entrare nella mente delle persone, ma non certo a quel miscuglio dato da gioia+crampi+farfalle nello stomaco, ovvero da lui: ROMEO BERGANZA. E adesso che si ritrova con accanto un uomo che la considera la donna più bella, con cui è perfettamente in sintonia, che le legge dentro e che riesce senza difficoltà ad entrarle nella mente, è spiazzata. Ma non è un problema, si abituerà presto e con molto molto molto piacere.
Nel frattempo insieme a Silvana e a Romeo tornano anche Randi, Enrico, Morgana, Ema, Lara e tutti i personaggi a cui Alice Basso ci ha abituato. In particolare, Riccardo si ritroverà ad essere minacciato da uno stalker che, munito di pessimo gusto, non mancherà di riservare conigli e altri oggi sanguinolenti quali minacce all’ex fidanzato e acclamato scrittore. Ancora, la Sarca dovrà entrare nella mente di un autore dalla fama mondiale convinto da Enrico a lavorare per le edizione L’Erica. Ma a quale prezzo? Perché quest’ultimo sicuramente ha sottovaluto il costo del favore che ha chiesto all’ex compagno – bulletto – di scuola e soltanto sul finale il vero compenso da questo richiesto verrà a manifestarsi. E Vani non potrà far altro che lottare con le unghie e con i denti per mantenersi il suo Happy Ending, il suo Raymond Chandler italiano, il suo Romeo. Ulteriori evoluzioni vedranno quali attori principali Morgana, Enrico stesso, Lara e Michele.
Rispetto ai romanzi precedenti ne “La scrittrice del mistero” viene dato – com’era giusto che fosse – un buono spazio alla parte sentimentale senza però trascurare né la parte del giallo né quella della ghostwriter.
Stilisticamente l’opera è perfetta: è caratterizzata da un linguaggio ironico, accattivante, pulito che conquista e affascina il lettore tanto che la Basso si conferma una sinossatrice magistrale. L’unica pecca che ho riscontrato è la prolissità. Talvolta l’opera si dimostra essere un poco ridondante, forse, volutamente. Magari con qualche pagina meno, qualche taglio in più, lo scritto sarebbe stato semplicemente completo, privo di qualsivoglia sbavatura. Sia chiaro, questo è proprio il voler cercare il pelo nell’uovo, perché “La scrittrice del mistero” è un seguito ineccepibile a quelle che sono le vicende della nostra amata protagonista.
In conclusione, avvincente, esuberante, divertente ma anche profondo.
N.B. Preparatevi ad avere anche voi i crampi.
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