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Sara al tramonto
 
Sara al tramonto 2018-04-12 15:19:36 Mian88
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
Mian88 Opinione inserita da Mian88    12 Aprile, 2018
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Sara, la donna invisibile.

Quando Sara Morozzi, detta Mora, viene ricontattata dalla “collega” e “amica” storica, Teresa Pandolfi, detta Bionda, è in pensione già da quattro anni. Il suo aspetto è quanto di più trasandato e anonimo ci sia perché, seppur non sia più in servizio, non può rinunciare a quella abitudine dello stare nell’ombra, non può rinunciare ad osservare, a leggere i gesti, le espressioni, i muscoli, i sussurri degli interlocutori, lontani o vicini che siano, non può indossare una maschera e fingere dopo che la sua vita è sempre stata dettata da menzogne e bugie per ottemperare a quello che in verità era la sua missione, il suo lavoro. E adesso, quel suo carnato chiaro, marmoreo, quelle occhiaie dettate dalle notti insonni e quei volontari capelli grigi, non fanno che dimostrare che nonostante la perdita del grande amore, Massimiliano, e a distanza di breve tempo anche del figlio Giorgio, Mora è ancora Mora. Perché per quanto voglia eclissarsi, negarsi alle sue origini, il suo mestiere lo ha tatuato sulla pelle. Ecco perché non riesce a rifiutare la proposta della Bionda, ecco perché si trova a fare chiarezza, al fianco dell’ispettore Davide Pardo, sulla carcerazione di Dalinda Molfino e sul conseguente affidamento della figlia seienne di quest’ultima al fratello Giampiero e alla moglie Doriana. Tutto sembra chiaro ed inequivocabile nella ricostruzione dei fatti: la Molfino ha ucciso il padre a colpi di brutali fendenti mentre era strafatta, poi si è assopita e messa a riposare nei pressi del cadavere. A prova e sostegno della sua colpevolezza; l’averla trovata con tracce organiche dell’uomo sulle mani, il suo non negare la possibilità di aver commesso il delitto perché vigente tra il padre e la figlia un profondo odio, il suo non ricordare alcunché. Eppure, eppure, eppure… Dalinda è preoccupata per Beatrice talché chiede di parlare con Pardo, l’agente che l’ha arrestata. L’uomo, a causa di un episodio del passato che lo ha profondamente segnato, non prende alla leggera le dichiarazioni della galeotta e ne informa il collega Luca. Il passaggio ai piani alti è rapido e veloce. Sara, che a questo punto entra in scena, ben intuisce la fondatezza delle rivelazioni e, dall’analisi del fascicolo, dal comportamento del fratello, dai referti del medico legale e anche dalla volontà di non difendersi della stessa accusata, arriva alla conclusione che la ricostruzione proposta quale base dell’accusa è tutt’altro che così solida e inattaccabile.
Ha inizio in questo modo la nuova e eclettica avventura proposta da Maurizio De Giovanni. Quelli narrati sono solo alcuni stralci di quella che è una storia avvincente e rapida nella sua interezza. L’autore torna in libreria con quello che è il primo capitolo di una serie forte, una serie che tocca molteplici tematiche, che è caratterizzata da un giallo comune e inusuale al contempo, un enigma da scoprire e che è altresì munito di personaggi tangibili e concreti che si fanno amare per il loro mistero e per la particolarità sin dalle prime battute. Seppur l’epilogo e il colpevole siano intuibili, la lettura non scema di attrattiva e tiene incollato il conoscitore senza difficoltà dal suo inizio alla sua conclusione.
Al tutto va sommato uno stile chiaro, limpido, pulito, veloce, accattivante e scorrevole in pieno trademark del napoletano. Tuttavia, lo scrittore riesce anche a rinnovarsi. Se in questo scritto troviamo caratteri narrativi comuni a quelli che sono i precedenti elaborati e a cui siamo stati abituati negli anni, al contempo ne troviamo altrettanti di rigenerazione, innovamento. La redazione è svecchiata, ringiovanita, ripulita ma sempre e comunque vivida e genuina.
Un ottimo inizio per quella che spero potrà essere una serie lungimirante, durevole e affascinante. Maurizio, non farci scherzi eh!

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Commenti

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Bella recensione Maria, mi segno anche questo!
Ciao Maria, bella recensione. Lo sto leggendo e concordo pienamente con le tue tesi. Il libro è veramente molto molto bello! Mi ha entusiasmato!
Maria ma che bella recensione per un autore che entrambe amiamo molto. Non vedo l'ora di leggerlo, soprattutto dopo le tue parole.
Fede
Maria, se non mi avessi detto il contrario, direi che sei napoletana, per quanto ti piace Maurizio de Giovanni! Una vera fan n. 1 dello scrittore: peggio di me, da fare invidia! Complimenti per la tua recensione!
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