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Jay Dark e il caos
Giancarlo De Cataldo, dopo aver firmato un libro importante come Romanzo criminale, torna in libreria con L’agente del caos. Un libro dentro un libro, profondo, intenso e curioso, uno sguardo disinibito su
“un’autentica camera delle meraviglie che attraversa trent’anni della storia occidentale, tra servizi deviati, ex nazisti, trafficanti, terroristi, poliziotti corrotti e onesti, sesso, ideali e concerti rock.”
Un’opera che si distingue, a tratti metafisica e sperimentale, è una lettura che non si può che divorare letteralmente.
Narra la storia di uno scrittore che dopo aver pubblicato Blue Moon, basato su ricerche approfondite, sulla vita e il personaggio di Jay Dary, un agente americano che aveva avuto il compito di diffondere ingenti quantitativi di ogni tipo di droga negli ambienti dei movimenti rivoluzionari sorti tra gli anni ’60 e ’70, con lo scopo precipuo di distogliere l’attenzione dalla protesta insita per dirigerla in altro senso. Dopo il successo di questo testo viene avvicinato da una strana figura di avvocato, certo Flint, che gli comunica di essere rimasto molto perplesso sul contenuto, mettendolo in discussione totale, professandosi un testimone più che attendibile poiché presente nei tempi e nei luoghi e nei segreti stessi. L’avvocato Flint:
“aveva una voce serena, profonda. Era un vecchio alto, magro, elegantemente fasciato in un completo grigio con cravatta reggimentale, folti capelli candidi e occhi azzurri, ora freddi, ora accesi da improvvisi guizzi ironici. Poteva avere tra i sessant’anni portati male e settantacinque di chi è in piena forma.”.
Ma chi era Jay Dark? Era un “agente del caos”:
“Le sue origini erano incerte. Nella sua carriera, fino all’arresto, aveva assunto oltre venti identità. Sul suo capo pendeva una taglia di duecentomila dollari della Dea, l’agenzia antidroga americana, che lo riteneva il più grande trafficante di Lsd del mondo occidentale. Tuttavia, gli americani non avevano mai chiesto la sua estradizione.”.
Da piccolo ladruncolo si fa arrestare, e durante un “soggiorno obbligato” al Bellevue Hospital conosce il dottor Harry Kirk. E nulla sarà più come prima. Il dottore lo inizia a studiare e a comprendere la teoria del caos, per cui:
“Ogni dominatore sogna di annientare il caos, il che è assolutamente impossibile. Al contrario, il caos dobbiamo assecondarlo, stimolarlo, solleticarlo. Gli vanno lasciate le briglie sciolte. Solo a queste condizioni potremo garantire la sopravvivenza del genere umano! (…)
Fortunatamente si può e si deve scendere a patti. Scendere a patti con il caos. Questa è la nostra missione. La missione di noi agenti del caos”.
Si costituisce in questo modo uno scenario stupefacente, in cui Jay Dark è un personaggio principale all’interno di un processo internazionale e mondiale, che vede la droga essere il collante insostituibile di una rete di assassini imperbi e pronti a tutto.
Un libro più che originale, sia nella trama, che nella costituzione dei personaggi. Una trama che percorre anni di storia con eventi che hanno segnato e profondamente mutato gli scenari internazionali. Dalla guerra del Vietnam ai figli dei fiori per giungere agli intrighi e ai complotti in seno alla Cia. I personaggi sono un po’ il frutto del tempo in cui vivono: ribelli, introversi, e al di sopra delle righe, vogliono rivoluzionare il mondo, ma si drogano tutti indistintamente e si rifugiano in mondi paralleli, sognatori impossibili e al di là della realtà. Su tutto la droga e il caos, forse perché anche all’interno del disordine più assoluto si può trovare un’armonia sulla quale costruire uno scenario e un mondo migliore. Un bellissimo libro.