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Il Maresciallo Ernesto Maccadò
Bellano, 1924. Il Maresciallo Ernesto Maccadò, calabro e accompagnato nel trasferimento al nord dalla moglie Maristella che come lui fortemente risente del cambiamento di clima e in particolare di questo cielo scuro, nuvoloso e quasi sempre privo di raggi di sole, è subito chiamato a dimostrare il suo acume investigativo. Tre i binari paralleli: da un lato abbiamo una tabaccheria, tramandata di famiglia in famiglia, smarrita e nuovamente individuata e che potrebbe tranquillamente essere la protagonista di una nuova storia di Vitali (chissà), dall’altro abbiamo Desolina Berilli, in arte Doris Brilli, ripudiata dai genitori, padre Quirico e madre Pagnotta, perché cantante e ballerina dei teatri milanesi e dunque perché disonorante l’onore e la buona facciata degli stessi e da cui viene ospitata per il massimo tempo di dieci giorni con la scusa di dover ricevere cure mediche in attesa del trasferimento in un presunto sanatorio fiorentino (perché l’immagine di facciata va sempre tutelata!), e, da un altro ancora, un terzo nucleo di personaggi determinato da un ingegnere locale che cerca di piazzare a marito la seconda componente, ovvero la figlia di fatto affetta da una presunta asma, e infine dalla sorella, Velata, zitella per costrizione e subdolo raggiro del fratello.
Il tutto si dipana con il classico stile vitaliano che imbastisce e tira le fila per poi sorprenderci con un finale del tutto inaspettato. Le tre storie procedono su quelli che sono binari paralleli per poi andare contro le leggi della matematica e confluire in quello che è un sentiero comune. La lettura si presenta piacevole e ben strutturata tanto per trama quanto per avvenimenti, a tratti però risulta essere un poco prolissa. Sino a ben oltre la metà dell’opera si fatica a capire dove l’autore voglia portare il conoscitore, si fatica a percepire quale sia il vero oggetto del racconto. Questo rallenta il proseguire delle vicende e rischia di far perdere di curiosità e di pathos l’avventuriero.
Nel complesso una buona prova, forse non la migliore, ma comunque adatta a chi cerca un romanzo di evasione non particolarmente impegnativo.
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Alla fine, i suoi romanzi offrono pura evasione e in alcun di essi ci sono persino intrecci narrativi degni di un grande scrittore. Terrò presente anche questo titolo, grazie Maria! :)