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Per mano mia
“Non ancora pensò. Ho da fare. Devo aiutare il destino: quello che non succede per conto suo, lo devo far succedere io.
Per mano mia”.
Quante volte quello che desideriamo non arriva e allora l’unica speranza per realizzare il nostro sogno e aiutare il destino è proprio quello di forzare un po’ gli eventi e quale modo migliore, se non farlo per “mano propria”.
De Giovanni questa volta ci proietta nella vera Napoli, quella del presepe e del mare. Con una penna come sempre deliziosa racconta l’importanza che questa popolazione da al presepe e la sua simbologia.
Per risolvere il caso il commissario Ricciardi e il fidato brigadiere dovranno andare ad indagare fra la gente del mare, i pescatori. L’autore racconta le difficoltà della vita e soprattutto come l’egoismo e il menefreghismo possono davvero rovinare la vita degli altri.
Entrambi i nostri uomini di punta vivranno il loro dramma personale e soprattutto Maione, in questo episodio, non vivrà più nell’ombra del commissario ma comincerà a brillare di luce propria.
Il dialogo finale fra De Giovanni e Enrica è veramente eccezionale.
Che dire, anche con questo episodio l’autore non delude e coinvolge il lettore su più piani fra cui quello emotivo. Chi sceglierà Ricciardi? Maione riuscirà a resistere alla voglia di vendetta? Lo consiglio.
Buona lettura!!!
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Federica
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