Dettagli Recensione
Top 1000 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Un ottimo romanzo d'esordio
Fiori sopra l’Inferno è il romanzo d’esordio di Ilaria Tuti, pubblicato nel 2018 da Longanesi e presentato come un caso editoriale, la cui pubblicazione è in corso in una ventina di paesi.
Lo stile dell’autrice è ricco, evocativo. Le descrizioni, particolareggiate ma mai pesanti, trasportano il lettore in un mondo dove il bianco della neve si mischia al verde dei boschi, al grigio delle montagne e al rosso del sangue.
Trama
La paura li rendeva bambini, dilatava le pupille e storceva la bocca verso il basso.
Fiori sopra l’Inferno è un volume ambientato in Italia, sul confine austriaco, in un paesino realmente esistente ma ribattezzato dall’autrice Travenì. È un luogo isolato, circondato da natura selvaggia e neve. Sembra un piccolo paradiso di tranquillità che però nasconde segreti portati alla luce da una violenza terribile e inaspettata.
La storia inizia con il ritrovamento del cadavere di un uomo, adagiato sull’erba al limite delle foreste, completamente nudo e senza occhi nelle orbite.
Intorno al corpo delle trappole tengono lontane gli animali selvatici, preservandolo pulito e senza altre ferite, oltre quella al volto. Delle orme nella neve spariscono tra gli alberi, portando gli investigatori a un macabro spaventapasseri, creato con i vestiti tolti al cadavere e imbrattati di sangue, che sembra osservare la vittima con gli occhi di bacche.
È il commissario Teresa Battaglia a doversi occupare del caso. Il suo istinto e la sua esperienza le dicono che non si tratta di un semplice assassino, c’è qualcosa di rituale nella scena del crimine: l’omicida tornerà a colpire.
Personaggi
La vita faceva paura, a guardarla in faccia per quello che poteva essere, ma restava sacra, inviolabile…
La protagonista indiscussa della storia è proprio il commissario Battaglia, una donna di mezza età che combatte contro il peso e la malattia.
È un personaggio complesso e sfaccettato, molto ben caratterizzato. In un primo momento si presenta come una donna razionale, sempre pronta fare battute taglienti per bistrattare i novellini, ma con il proseguire della narrazione l’autrice la mette a nudo, mostrando al lettore tutto il suo dolore, la sua continua lotta contro il passato e il futuro, la sua paura.
Teresa Battaglia è una donna che riesce a farsi rispettare in un mondo di uomini, tenace, con un profondo spirito materno che mostra in modo del tutto personale.
Massimo Marini è l’ultimo ispettore arrivato nella squadra, fuggito da una vita che sentiva come una prigione. È giovane, inesperto, orgoglioso.
Sin dal primo giorno sembra che Teresa lo prenda di mira e non esiti a sottolineare la sua ignoranza. Questo, però, sembra spingere il giovane a migliorarsi. Con il proseguire della storia si mostra anche la sua vera forza, il suo desiderio di non arrendersi che fa intuire una maturazione non ancora completa, ma già in atto.
Il personaggio che più mi ha colpito, però, è l’assassino: è complesso ma sempre coerente all’interno di tutta la narrazione. Le sue motivazioni sono istintive, particolari, ma convincenti dalla prima all’ultima pagina.
Conclusioni
Teresa si ricordò quanto fosse importante la lealtà a quell’età e come, incredibilmente, diventasse fragile da adulti.
Fiori sopra l’Inferno è un romanzo che mi è piaciuto molto. È un thriller che scorre fluido senza essere banale: lo stile dell’autrice cattura facilmente e rende la lettura adatta tutti, senza per questo rendere la storia eccessivamente semplice o leggera, anzi. Non mi sarei mai aspettata una storia d’esordio così ben strutturata, né dei personaggi così pieni di sfumature, così umani.
Uno degli aspetti che mi ha lasciato piacevolmente colpita è l’ambientazione, il modo in cui l’autrice riesce a renderla viva con poche frasi ben calibrate. La vita nel piccolo paesino nascosto tra i monti è descritta magistralmente e ho apprezzato che siano stai messi in luce i lati più oscuri di quello che sembra un piccolo paradiso.
Per concludere, Fiori sopra l’Inferno è un romanzo che consiglio. Non solo agli amanti del thriller, ma anche a chi cerca personaggi realistici e profondi che si muovano nel mondo reale con l’insicurezza tipica dell’essere umano.