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Un vendicatore "ombroso".
Un romanzo tra le ombre, nelle ombre più assolute, quello che porta la firma di Luca Improta, vincitore assoluto del concorso letterario La Quercia del Myr 2017, dal titolo: Le ombre non lasciano tracce. La croce capovolta, ed. Youcanprint 2016. Luca Improta, classe 1964, romano, avvia la sua carriera nel settore televisivo e cinematografico, diventando in breve tempo Organizzatore Generale delle più importanti Soap Opera italiane e film per il cinema. Nel 2013 esordisce nella narrativa con Il colore delle lacrime, presentato al Salone Internazionale del libro di Torino. Questo è il suo secondo, riuscitissimo ed intrigante, romanzo.
Narra la storia del capitano Daniel Drago, che è:
“un’ombra, e nessuno può sapere niente di te E questo deve valere anche per le cose che appartengono ai comuni mortali.”,
un uomo con alle spalle anni di duro addestramento militare, componente degli Snakes, un corpo decisamente particolare, che:
“Tutti gli Snakes erano preparati a questa evenienza, ma nessuno poteva prevedere come sarebbe andata a finire. Il dover soffocare le proprie emozioni nelle situazioni più estreme e per lunghi periodi, equivale a tenere una bestia al proprio interno pronta a svegliarsi e a divorare di getto l’intero sistema nervoso come una cancrena famelica. Questi uomini non erano dei combattenti catapultati nel campo di battaglia sospinti dal cieco ardore guerriero, quanto delle macchine in grado di mantenere la mente lucida e razionale anche con il soffio della morte che spirava tra i loro capelli.”.
Tornato, dopo lo speciale personale successo nella cattura di un capo talebano, a Roma in licenza, ne approfitta per godersi l’amore puro ed incondizionato di Sofia, la donna a lui molto legata. Ma Daniel è in preda a strane premonizioni, per cui:
“Rivede il serpente emergere dalla sabbia e avvinghiarsi alle sue gambe, salire fino al collo e penetrargli dentro il corpo attraverso le narici e la bocca. I suoi denti avevano già cominciato a trafiggergli gli organi che incontrava lungo la strada. Erano lunghi e affilati come lame di rasoio. E facevano male.”.
Infatti la violenza si abbatte su di loro, implacabile e senza speranza: in una notte Sofia viene aggredita e violentata. Daniel la soccorre, ma ormai è troppo tardi: per Sofia non c’è più nulla da fare, è sopravvissuta fisicamente, ma ormai è solo un involucro di carne, vuoto e privo di emozioni e sentimenti. A Daniel non resta che ricoverarla in una struttura specializzata, l’Istituto delle Piccole Ancelle del Sacro Cuore. Ma la sua rabbia va a confluire in un desiderio di vendetta, che non lascia scampo alcuno. Diventa:
“un vendicatore che non lascia tracce”,
un investigatore impagabile e terribile, che non si ferma davanti a nulla e senza pietà. Che incute timore.
Parallelamente un altro grave evento turba Roma e i suoi abitanti: un Killer senza volto uccide giovani donne, orribilmente mutilate. Alle vittime viene estratto il pube e cavati gli occhi, abbandonata accanto a loro una croce capovolta, dai profondi significati mistici. E’ una messinscena orribile quella che si trova ad affrontare il sovrintendente Rebecca Rei. Lei, donna dal passato segnato da un terribile segreto,
“ha delle zecche gigantesche piantate nella testa e nel cuore che mi succhiano il sangue che non riesco a strappare via in nessun modo.”
Daniel e Rebecca, due anime sofferenti, due ombre che lasciano brevi tracce nell’investigazione, non possono che convergere in una caccia senza limiti al male in assoluto.
Un giallo intenso e coinvolgente, preciso e ricco di dettagli simbolici e storici. Una lettura frizzante e trascinante per un testo scritto con una prosa precisa ed attenta, che non indugia mai in inutili orpelli dilettantistici. Un romanzo dal taglio e dal ritmo fortemente cinematografico, con personaggi finemente delineati ed avvincenti. In particolare la figura del protagonista mi ha ricordato, con un parallelismo del tutto personale, la creatura uscita dalla penna di Roberto Perrone: Annibale Canessa, ex carabiniere, in prima linea nella lotta al terrorismo degli anni ’70, primo attore de La seconda vita di Annibale Canessa e L’estate degli inganni. Inoltre la trama è curiosa e fascinosa, per un giallo che non trascende mai in una violenza truculenta e sanguinolenta. Un ottimo elaborato.
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Provaci, ti si apre un mondo nuovo.....
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