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Thriller tutto italiano
Ho iniziato questa lettura spinta da una morbosa curiosità che mi rodeva fin da quando ho letto per la prima volta la trama e ho visto la cover, così semplice ma inquietante per certi versi. In mezzo a tutta quella neve, deve pur esserci qualcosa in agguato.
Fiori sopra l’inferno è un thriller eccezionale e mi stupisce, ma allo stesso tempo mi rende felice, sapere che è stato scritto da un’autrice italiana. Infatti, leggendo ho avuto la continua sensazione di avere tra le mani un thriller nordico, dai tratti caratteristici e che – diciamocelo liberamente – difficilmente possiamo ritrovare in Italia. Per cui, giunta alla fine della lettura non posso che essere entusiasta del lavoro fatto da Ilaria Tuti e la ringrazio per non aver assolutamente deluso le mie aspettative, anzi ho trovato un qualcosa di inatteso e che mi ha rapita durante la lettura.
Quello che caratterizza Fiori sopra l’inferno è sicuramente l’abbondanza di descrizioni dettagliate e quasi ricercate, che rendono il tutto realistico e che aiutano il lettore nell’immaginazione. La storia,
ben intuibile dalla trama, si sviluppa in maniera chiara, quasi fin da subito possiamo già capire alcuni collegamenti che saranno alla base della soluzione. Ma con questo non voglio dire che la soluzione sia sotto i nostri occhi, o meglio, non voglio dire che la storia sia banale, ma piuttosto che il lettore è aiutato e guidato verso la verità. Facilmente intuisce qualcosa senza però mai averne la conferma. Quindi anche quando penserete di aver capito tutto, ecco che invece arriva il colpo di scena, quello che non aspettavi.
Unica nota che non ho apprezzato totalmente, o forse non ho compreso, è la protagonista Teresa Battaglia, commissario di polizia e a capo delle indagini. Una donna forte, schiva e che non perde occasione per battibeccare con chiunque. In certe situazioni l’ho trovata quasi insopportabile. In realtà, Teresa nasconde dei segreti, un passato violento e che l’ha resa quello che è. Però credo che questo passato non sia stato ben delineato ai nostri occhi, è come se anche noi venissimo tenuti all’oscuro di quello che ha subito e questo non mi da pace, perché non riesco a giustificare la sua freddezza verso i suoi uomini, seppur si senta l’empatia che invece prova verso i bambini (per ovvie ragioni che non vi dico qui).
Lo stile dell’autrice mi ha sorpresa, ho trovato Fiori sopra l’inferno un romanzo ben studiato, con un linguaggio chiaro ma ricco di descrizioni. Quella neve che fa da contorno alle vicende diventa quasi un velo che nasconde i fatti più atroci. Ho apprezzato molto inoltre come Ilaria abbia caratterizzato una piccola comunità, chiusa e quanto mai prevenuta verso lo “straniero”; una verità che aleggia intorno ad ogni piccolo paese e che rende gli abitanti ciechi davanti ai propri mostri.
Un libro spietato, inquietante ma ricco di soprese, Fiori sopra l’inferno è un thriller a 360°, come pochi altri in Italia. Per cui se avete voglia di una storia che vi tenga con il fiato sospeso e che vi faccia, a tratti, inorridire, vi assicuro che questo è il libro che state cercando.