Dettagli Recensione
Firenze Gotham
Carlo Alberto Marchi è un arguto e brillante giornalista di cronaca giudiziaria presso “Il Nuovo giornale”, ultracentenario quotidiano di Firenze, ed è il protagonista del romanzo di Gigi Paoli, “Il rumore della pioggia”.
E' lunedì mattina e il nostro giornalista si barcamena tra gli obblighi domestici (è un padre single di una bambina di quasi 11 anni) e la sua impegnativa ma ormai un pochino decadente, professione. C'è stato un delitto in via Maggio a Firenze, un commesso di un negozio di antichità religiose è stato trovato senza vita, colpito da 23 coltellate: cosa si nasconde dietro la vita apparentemente ineccepibile dell'anziano signore? Il negozio si trova in un edificio di proprietà della Curia, dove ha sede anche l'Economato: quali sono i legami con la Chiesa? Perché l'inchiesta viene affidata al colonnello Lion del nucleo investigativo provinciale dei Carabinieri e tolta alla squadra mobile? E' proprio a queste ed a molte altre domande che dovrà trovare una risposta il nostro Marchi, per dare sempre notizie fresche ai suoi lettori del “Nuovo”. E' un giornalista molto sveglio, con una invidiabile rete di fonti e di amici su cui fare affidamento per apprendere nuovi particolari dell'inchiesta che sta seguendo. Intanto cerca di rimanere un genitore degno di tale nome per la sua figlioletta Donata.
Avendo letto delle recensioni positive su questo libro, ed essendo appassionata di gialli e thriller, ho deciso di dare all'autore una possibilità, pur rimanendo un pochino scettica a causa del continuo proliferare di commissari, “vicequestori”, medici legali, non sempre all'altezza delle aspettative di noi lettori. E invece mi trovo pienamente d'accordo con le opinioniste che mi hanno preceduto: veramente un romanzo ben scritto, un giallo di ottimo livello, un protagonista che rimane da subito simpatico: una lettura piacevole ed intelligente.
Innanzitutto la vicenda è raccontata dal punto di vista di un giornalista e questo già le dà quel qualcosa di diverso ed originale rispetto ai soliti gialli con protagonisti commissari e vicequestori. Inoltre, poiché l'autore è stato veramente il responsabile della cronaca giudiziaria della redazione di Firenze del quotidiano “La Nazione” per 15 anni, risulta evidente che la storia narrata è inquadrata in una cornice ben definita e ben conosciuta: niente vaghezza e superficialità insomma.
Lo stile dello scrittore merita una menzione, si tratta di un linguaggio molto scorrevole, dalle frasi brevi, concise e lapidarie, si tratta di un'espressività diretta impreziosita da una bella dose di fine ironia. Mi ha ricordato per quest'ultimo aspetto il modo di scrivere di Malvaldi, ma mi è piaciuto anche di più.
In conclusione, davvero un bel giallo, che consiglio a tutti gli appassionati del genere: una trama coinvolgente condita da ironia, uno stile avvincente, un'ambientazione inedita in una Firenze poco rinascimentale e molto gotica.
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Adesso sto leggendo il seguito, "Il respiro delle anime". :)
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