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La gelosia
Siamo come di consuetudine a Napoli, dove l’estate con il suo caldo intenso mette a dura prova i nostri protagonisti, neanche l’ombra sempre dare sollievo, ma i problemi per il commissario e il suo fedele aiutante sono ben più gravi. Un nuovo sentimento gira per la città, un sentimento che rischia di distruggere tutto quello che incontra: la gelosia.
“Ho conosciuto un’altra perversione, l’ennesima corruzione dell’amore che porta alla morte, all’assassinio. E siccome l’ho conosciuta, la posso riconoscere. L’amore, il peggior nemico, percorreva spesso vie contorte: ma la gelosia era diritta come un fuso. Come la fame, l’altra grande generatrice di delitti, era improvvisa e violenta; ma aveva ben altre radici, affondate nella follia dell’egoismo e del possesso. E sapeva anche attendere”.
Questa volta Ricciardi dovrà come sempre cercare di non “pestare i piedi” a molte persone durante le sue indagini perché la morte si è presa la giovane Duchessa Adriana, una donna che si è goduta la vita e che forse non sempre è stata al posto suo.
Ognuno ha il suo posto e li dovrebbe stare, senza mai osare, ma la vita porta a delle svolte e queste spesso possono farci trovare al posto in cui non dovremmo essere e soprattutto nel momento sbagliato.
De Giovanni continua a incantare, leggermente sottotono rispetto al precedente, questo libro tiene alta la voglia di continuare la lettura per vedere come si evolveranno le nuove situazioni. Adoro questa serie perché in ogni “puntata” oltre al caso da risolvere c’è anche un’evoluzione interna, dove i vari protagonisti si mettono in gioco e rischiano, si espongono, ma soprattutto sono molti i sentimenti che suscitano; posso dire con tranquillità di essermi affezionata a tutti e che ogni volta sono davvero una buona compagnia. Consiglio la lettura della serie seguendo l’ordine di pubblicazione perché altrimenti si rischia di perdersi le varie dinamiche fra i protagonisti.
Vi lascio con questa frase davvero significativa:
“Ricordava l’interrogatorio del duca, la voce rantolante, il caldo terribile, l’odore di morte soffocante della stanza di lui; ma ne ricordava anche le parole, che lo avevano colpito nell’anima. Un uomo muore quando non significa più niente per nessuno”.
Buona lettura.
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Fede
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Mi dovrò decidere a leggere De Giovanni... :)