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L'ultima avventura di un medico legale particolare
Cristina Rava pubblica un’altra indagine di Ardelia Spinola con il libro dal titolo: L’ultima sonata, edito da Garzanti.
Un duplice omicidio inscenato come se fosse una rappresentazione di altri tempi: una giovane donna e un ragazzo, attori involontari della propria morte. Medico legale incaricato della autopsia? La nostra cara Ardelia Spinola, che nonostante l’iniziale proposito di non farsi coinvolgere nel caso, sarà ben presto coinvolta in un vortice di indagini, sospetti ed incontri chiave. Circostanze fortuite?
“Questo potrebbe diventare uno di quei casi che mi attirano come magneti, che piano piano lievitano nella mia mente fino ad usurpare lo spazio della dimensione quotidiana, al piacere dei pensieri futili nel tempo libero, e che, soprattutto di notte, ingombrano il sonno e diventano incubi.”
Ma chi ha già fatto la conoscenza con questa avventurosa dottoressa ligure, sa bene che la sua vita è un continuo destreggiarsi tra impegni lavorativi, gatti da sfamare, uno zio ultraottantenne e soprattutto un bel alchimista che le fa sobbalzare sovente il cuore. Sullo sfondo, Albenga, città natale dell’autrice, sulla riviera di Ponente. Caratteristica dei romanzi della Rava, in particolare di questa serie, è proprio la capacità di unire l’aspetto prettamente criminale, rispettando i canoni del genere, a una narrazione che a volte sfocia in un genere che mi piace pensare non distante dalla narrativa. Anche in questo quarto capitolo, L’ultima sonata, non manca la commistione di generi, ma c’è una differenza. Uno stile più maturo, che non lascia spazio alle espressioni dialettali e alla colorita esuberanza di Ardelia. Il tono dei dialoghi è molto più “serioso”, così come le riflessioni dei protagonisti. Le perizie mediche si arricchiscono di termini tecnici e di ricostruzioni molto dettagliate. Ardelia è una persona che agisce “di pancia”, che segue l’istinto e non solo, nel suo lavoro. Ora ritroviamo una donna più riflessiva, più stanca, forse; e sicuramente meno simpatica e pasticciona. Il suo infallibile fiuto la conduce sempre al centro delle indagini, la spinge ad agire per contro proprio, ma stavolta il suo capovolgimento è causato da altri, ossia viene trascinata nel caso, ne diviene protagonista grazie ad una misteriosa donna che avrà su di lei l’effetto inaspettato.
Interessante è la narrazione. L’incontro con l’assassino avviene sin dalle prime pagine e sarà proprio questo personaggio a dividersi la scena con la nostra dottoressa, che non può essere considerata l’unica protagonista. Questo personaggio, infatti, sarà al centro della narrazione, e molto ci verrà raccontato in prima persona, alternandosi alla voce di Ardelia. Una storia costruita benissimo, una trama dettagliata e assolutamente credibile. Non c’è nulla che non sia motivato e spiegato dall’autrice, non c’è un finale frettoloso, nulla è lasciato al caso. Un libro di classe e di stile. Un medico legale che, nonostante il passare degli anni, rimane sempre fedele al suo mestiere:
“Non sono capace di reinventarmi perché non voglio abbandonare una vecchia, cattiva abitudine: quella di affezionarmi ai morti che mi chiedono giustizia, nudi, indifesi, già grigi come fantasmi.”
Una lettura di cui si gusta il piacere della scoperta e il fascino dell’ignoto. Buona lettura!