Dettagli Recensione
Io vedo il dolore
Forse sono una delle poche che ha fatto il “percorso” inverso..infatti, ho conosciuto De Giovanni con la nuova serie “I Guardiani” e poi incuriosita dal suo stile, sono andata alla “caccia” del Commissario Ricciardi.
Siamo a Napoli durante il periodo fascista e quando molti cercano di dimostrare che “Nulla per la gente, soprattutto nulla per la stampa: la città fascista è pulita e sana, non conosce brutture. L'immagine del regime è granitica, il cittadino non deve avere nulla da temere; noi siamo i custodi della sicurezza”, c'è un uomo che invece vuole vederci chiaro e arrivare alla verità anche se questo può far storcere molti nasi.
Il caso che Ricciardi si trova fa le mani è molto importante, riguarda l'assassinio del famoso tenore Vezzi, un uomo stimato da Mussolini ma odiato da tantissimi altri. Come sempre il Commissario per risolvere il caso segue la sua prassi: “le sue indagini non avevano requie: una volta cominciate, finivano solo con la soluzione del caso. Né notte, né giorno, e neppure domenica, fino a quando il colpevole non era in galera. Come se, ogni volta, la vittima fosse un suo parente; come se l'avesse conosciuta personalmente”.
De Giovanni ha creato un personaggio davvero originale, un uomo che pur essendo nobile e ricco mette la sua vita al servizio della giustizia, con un carattere singolare, che pur essendo scorbutico ed evasivo, entra subito nelle simpatie del lettore, o almeno nella mie, soprattutto con i suoi “dialoghi” con Enrica e la tata e il suo amore per le sfogliatelle. Anche il suo vice e il medico legale Modo sono due personaggi davvero interessanti che fa piacere incontrare nella lettura.
Ho trovato un De Giovanni ovviamente più acerbo rispetto alla nuova serie (i dieci anni l'hanno fatto maturare) però ho ritrovato la sua passione anche qui per il soprannaturale. Nella nuova serie lo usa con troppa abbondanza, qui invece mi ha fatto un po' rivivere il film “Il sesto senso”:
“Io vedo il dolore. Vedo il rimpianto, la sofferenza. Sento l'eco dell'amore che scompare, gli artigli che si spezzano nell'ansia di trattenere l'ultimo lembo della vita che se ne va. Sento l'urlo che accompagna la caduta nell'abisso. Quello che sento è l'ultimo pezzo della vita, non il primo della morte. Dovresti saperlo”.
Un'ultima cosa, ho letto la versione Einaudi che include anche “Incontro con Ricciardi”, un bellissimo scambio di battute fra il protagonista e l'autore, davvero imperdibile.
Mi dedicherò anche agli altri libri della serie.
Buona lettura!
Indicazioni utili
Commenti
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |
Ordina
|
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |