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Le sorprese di un'ambigua rete di protezione.
E’ il primo romanzo che Camilleri detta, ed è quasi commovente leggere il fluire lento dei suoi pensieri e delle sue argomentazioni. Libero dalla fatica di scrivere o di battere tasti al computer, l’Autore sembra prediligere un’indagine più marcata e introspettiva sul carattere dell’amato commissario Montalbano, analizzandone più dettagliatamente le riflessioni ed il modus operandi. Più spazio alla vita casalinga, alle soste dall’amico Enzo ed addirittura ai rapporti con l’eterna fidanzata Lidia, alla quale Montalbano fa visita a Boccadasse durante un breve periodo di ferie. Il commissario comincia a sentire il peso degli anni e di una lunga onorata carriera. Ciò non gli impedisce di attivarsi con passione per due eventi, che caratterizzano l’ossatura del romanzo: l’irruzione in una classe di scuola media di due individui mascherati, che leggono uno strano proclama e fuggono sparando, e l’enigma rappresentato da una serie singolare di vecchi dvd con filmati che riprendono il muro bianco di un vecchio magazzino abbandonato da anni, sempre lo stesso, muto testimone di un fatto delittuoso avvenuto in un lontano passato. In ambedue i casi, ecco che emerge la parola chiave del titolo : protezione. Nel primo caso la protezione viene cercata disperatamente in internet da un ragazzino timido ed introverso ma espertissimo navigatore virtuale, perseguitato a scuola da una banda di bulli, con conseguenze disastrose e un tentativo di suicidio impedito all’ultimo da uno straordinario gesto di Montalbano. Nel secondo caso, la protezione si sublima in un estremo gesto d’amore di un fratello nei confronti del gemello disabile. Sembra che Camilleri voglia metterci in guardia sull’ambiguo significato della parola “ protezione”: in mani inesperte o interpretata in modo distorto, può condurre a risultati opposti. Acute le osservazioni dell’Autore, uomo esperto di mezzi di comunicazione, sui pericoli della rete: amplia enormemente le nostre conoscenze, ma ne limita l’approfondimento. Azzeccato il paragone con il mare: il sub va a fondo e scandaglia gli abissi, il navigatore affronta il mare aperto, ma solca solo la superficie senza curarsi di quello che si nasconde sotto il pelo dell’acqua. “La rete di protezione” è un romanzo, come al solito, ben costruito, che affronta con competenza temi quanto mai attuali in un contesto sociale e politico condizionato da tensioni e allarmismi: per alleggerire l’incalzare degli eventi, Camilleri introduce nel romanzo una nota di colore, rappresentata da una troupe televisiva svedese che sceglie proprio Vigata come teatro di una fiction, con tanto di gemellaggio, festeggiamenti e incontri culinari… In una nota finale, Camilleri non dimentica di esternare la sua gratitudine a “Valentina”, per “quello che lei sa”.