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Simpatico, Disincantato e Affascinante
Il mio primo Camilleri non poteva che essere il primo romanzo della serie del Commissario Montalbano.
In una Vigata affascinante e per certi versi oscura (la mafia, seppure quasi mai -o mai- nominata, resta sempre una presenza nell'ombra) una strana morte, forse nemmeno un delitto. Ad indagare un personaggio corretto, empatico, affascinante ma anche molto umano e pieno di difetti.
Ma a funzionare, più del commissario e dell'impianto narrativo (peraltro di assoluto spessore) sono i personaggi secondari.
Impossibile non innamorarsi del Dottor Jacomuzzi, del prefetto, della signora che cucina per il commissario nonostante gli abbia arrestato il figlio, di Livia, di Rizzo, di Anna, insomma di tutto un universo dall'umanità simpaticissima e strabordante.
Lo stile caratteristico di Camilleri qui pare essere ancora non perfettamente completo: dei sicilianismi ci sono, ma la lingua è comunque ancora abbastanza standard, forse troppo.
Tuttavia, per essere un giallo e per essere sostanzialmente un'opera prima, il romanzo è piacevolissimo, completo sotto ogni punto di vista e formalmente e strutturalmente quasi perfetto. Ne leggerò sicuramente altri.