Dettagli Recensione
Un nuovo Medioevo
Thriller a cavallo tra il mondo medievale ed il mondo moderno, ambientato in uno scenario quasi fantascientifico, ovvero una Roma sotto blackout tecnologico ed alluvione del Tevere: quasi un olocausto. E devo ammettere che lo scenario cupo fa un certo effetto sull’animo del lettore. La storia è buona, avvincente e con colpi di scena che davvero non ti aspetti: Matilde e il suo nido di solitudine forzata, un bambino scomparso, una figura femminile co-protagonista con una doppia vita. Tutti elementi che contribuiscono a farti architettare soluzioni possibili che poi alla fine vengono tutte smontate, perché l’epilogo è davvero inaspettato e, a modo suo, geniale su tanti fronti. La saga dei penitenzieri è il tratto distintivo di quest’autore, la sua firma. Con un recente libro se ne era discostato e quel libro mi era piaciuto meno di altre sue opere. Ora l’autore è ritornato al mondo che gli è più congeniale. Mi piacerebbe comunque che uscisse dalla sua zona di confort, stravolgendo le sue ambientazioni ed i suoi canovacci: penso che potrebbe crescere ancora di più di spessore ed uscire dal rischio di scrivere libri che tendono ad assomigliarsi un po’.