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Alla fine, forse, un bagliore di speranza !
Un’indagine poliziesca, che svela retroscena inquietanti e che riporta alla luce eventi di un lontano passato (circa trent’anni prima) che sembrava sepolto e sbiadito nei ricordi. Due sono le coppie di investigatori: un autore televisivo, Carlo Monterossi, personaggio caro all’Autore e già protagonista di altri romanzi, con Oscar Falcone, investigatore privato, e due poliziotti milanesi, Carella e Ghezzi, in azione sotto traccia. Nella Milano bene, quella dei quartieri ricchi, di gente che si è conquistata un posto nella società che conta (con quali mezzi non importa), due ben noti personaggi sono ammazzati a colpi di pistola, e, caso strano, viene lasciato un sasso sul petto. Un altro ammazzato viene trovato in seguito, stessa procedura e stesso sfregio, ma il caso quadra poco con gli altri due: il morto è un ricco e losco trafficante, pedofilo per giunta, maritato con una bellissima e altolocata figlia di banchieri, Isabella ……. Le indagini sono complicate, i media tirano in ballo terroristi, Milano ha paura, si fa in fretta a creare allarmismi ed a puntare il dito su presunti colpevoli, a tal punto che, da Roma, vengono inviati investigatori da parte del Ministero competente e la nostra brava coppia di poliziotti è costretta a lavorare di nascosto, con il beneplacito di un sagace superiore. E grazie all’abilità del più anziano Ghezzi, che si intrufola addirittura in uno dei più popolosi e degradati quartieri della periferia milanese, ecco che viene alla luce una verità sepolta da anni di omertà e di silenzi. Ma Monterossi e Falcone non sono da meno: con abili stratagemmi, si scopre che l’altera e seducente Isabella sa nascondere con abilità verità segrete e inconfessabili. La trama è seducente, grande l’abilità di Robecchi nel delineare caratteri e situazioni, con un linguaggio convincente e dialoghi brillanti, con una sottile e sempre presente vena di ironia e umorismo. La grande protagonista è Milano, la città dai due volti: la Milano che trasuda benessere e ricchezza, la Milano del Centro e di via Magenta, quella ove la finanza spregiudicata e l’ostentazione degli status symbols la fa da padrone, e la Milano dei quartieri diseredati e squallidi della periferia (ma non troppo), quella di piazza Selinunte ove in casermoni fatiscenti si accalcano migliaia di poveracci in appartamenti abusivi, ove le porte vengono abbattute da nuovi occupanti e le serrature subito rifatte, e dove pur albergano episodi di altruismo e di convivenza civile. L’amara conclusione è che la giustizia làtita, i più furbi la fanno franca e chi vuol farsi giustizia da sé ha comunque torto marcio e può pagarne le conseguenze con la vita. Ma si intravede alla fine un bagliore di speranza: Ghezzi, il poliziotto anziano che ha deciso di dimettersi per coerenza con i suoi principi di onestà intellettuale, viene dissuaso da più saggio Carlo Monterossi: una soluzione si può ancora trovare…
Un bel romanzo, da assaporare pagina dopo pagina. Da leggere e consigliare !