Dettagli Recensione
Roma caput mundi
Primo libro della saga del vicequestore Rocco Schiavone, poliziotto romanesco, irriverente, spocchioso, ma talentuoso, che utilizzando metodi al limite del lecito, riesce a risolvere rapidamente il caso di un delitto che avviene sulle piste di neve di un paesino valdostano.
Non siamo vicini al capolavoro, specialmente per certe cadute di stile dell'autore, che però a ben guardare fanno parte del protagonista, schiettamente volgare e brutale nell'approccio con le altre persone da cui deve spremere senza tanti complimenti la verità. Insomma deve piacere il genere maschio romano presuntuoso, che si trova suo malgrado a condurre le indagini di un caso che per sua stessa ammissione è una "rottura di coglioni di decimo grado, cum laude", tanto per capirci.
Detto questo, il romanzo scorre via veloce, è avvincente e credibile, basato per la gran parte sul dialogo, il narratore esterno segue quasi unicamente il protagonista, nel suo rapido spostarsi da una situazione all'altra. Ciascuna di esse si svolge nell'arco di poche pagine, dunque la progressione è svelta e tutto sommato ben architettata. Si giunge al termine del volumetto con la dovuta curiosità di scoprire il colpevole e per i lettori più esperti non dovrebbe nemmeno essere tanto difficile azzeccarlo.