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CARRISI CONFUSIONARIO
Con grande attesa aspetto l’ ultimo lavoro di Carrisi ma questa volta il libro non soddisfa come le altre. Certamente le aspettative erano alte per “Il maestro delle ombre” ma un grande scrittore non può sfuggire ad esse.
In una Roma contemporanea e quasi apocalittica, minacciata dal maltempo, dalla piena del Tevere e nella morsa di un blackout di ventiquattro ore si dipana ed intreccia la trama del libro.
Marcus, prete penitenziere chiamato ad insabbiare prima, ed indagare poi su misteriosi ed esoterici crimini affiancato dall’ agente Vega, sua vecchia compagna. Un poliziotto sotto copertura con particolari licenze ed innumerevoli libertà che interseca le vicende dei due. Una setta misteriosa, “La chiesa dell’ eclissi”, ed un bambino rapito nove anni prima sono i protagonisti del testo.
Tanti elementi e tante vicende intriganti sempre collegate troppo rapidamente, vicissitudini che si susseguono con ritmo incalzante a beneficio della trama ma poco elaborate, come se l’ idea originaria del testo non si fosse sviluppata per intero o comunque l’ avesse fatto troppo celermente. Più calma avrebbe reso più facile l’ immersione nella trama per il lettore che si trova in balia di questa velocità e di questi eventi che si accavallano continuamente, sparendo e ricomparendo nottetempo a piacimento dell’ autore che ne fa un utilizzo di comodo a beneficio del testo. Se aggiungo qualche passaggio troppo forzato e come incastonato a forza nel testo non può che uscirne un giudizio non troppo positivo. Certamente negativo per gli standard di Carrisi, che seppur brillante come sempre nelle idee e nei contenuti, questa volta non ha saputo esserlo nella realizzazione. Sempre alla ricerca di un filo conduttore mai del tutto trovato ed egli stesso in balia delle diverse trame presenti nel libro.
Il Tevere ed il blackout per Roma, così le vicende de “Il maestro delle ombre” per Carrisi. Fuori controllo.