Dettagli Recensione
Il Cinese e il Coccodrillo
Io vorrei sapere in quanti (come me) leggendo questo libro si sono emozionati, hanno pianto, si sono agitati, adirati ed amareggiati?
No, perché io tutto mi aspettavo quando ho deciso di iniziare a leggere questa serie (sí, lo confesso, ne subisco fortemente il fascino) tranne che raggiungere picchi di emozione così alti!!!
L'ennesimo ispettore? Sempre i soliti cliché? Sempre i soliti casi da risolvere?
No, non so, forse sì...ma la verità è che di fronte ad una lettura così coinvolgente, così ricca di sfumature, di luci e di ombre, di fronte ad una scrittura così piena di "anima", io non mi pongo proprio il problema se sia o meno da inserire in una tipologia ben definita di letteratura, io mi ci perdo e basta!
Mi lascio trasportare da chi, sapientemente, è capace di portarmi giù negli abissi della mente umana per poi farmi risalire in superficie a respirare.
Mi lascio guidare per le strade di una Napoli decadente, molto distratta, quasi assonnata...una Napoli dei giorni nostri che se ne frega di tutto.
Mi lascio confondere dal volto del "male" che, molto spesso, nasconde ragioni non troppo lontane da quelle del "bene"...e le due facce si invertono, si mescolano, si fondono, generando un mostro difficile da condannare.
Mi lascio conquistare da uno scrittore che mette la sua penna al servizio del "noir" senza però rinunciare neanche per un momento alla sua intensità, alla sua pienezza, alla sua profondità.
Pagine traboccanti di vibrazioni.
Non si dovrebbe piangere su questo tipo di libri.
Appunto, non si dovrebbe.