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Un classico
Ho voluto terminare l'anno con un classico per evitare delusioni dell'ultimo momento.
Tutto come mi aspettavo. Lo stile ruvido del vernacolo, il carattere scontroso ma riflessivo del commissario, il birrazzo Catarella, il perspicace Fazio che, anche in questo episodio le sue intuizioni sono fonte di confronto con Montalbano.
In generale tutti i personaggi sono cresciuti, pian piano, col passare degli episodi e degli eventi che li segnano.
La lettura scorre lentamente nella prima parte, ricca di drammaticità per gli episodi relativi agli sbarchi – purtroppo sempre attuali sin dai primi anni '90. Eppure, con la stessa clandestinità, si cela un mistero che sfoca nella violenza del delitto della bella Elena.
L'affinità che Camilleri ha voluto dare tra il gatto e Montalbano è lampante. Così come il primo, zampata dopo zampata, gioca con il gomitolo, così il secondo tenta – seppur con infinite difficoltà - di districare il filo di una storia i cui dettagli sono molto sfocati.
Premio per la fotografia a Camilleri che riesce sempre a creare delle immagini nitide e reali da non aver necessità della corrispettiva controparte televisiva.
Chissà se il prossimo anno Camilleri tenterà di far smettere di fumare a Montalbano.
Saluto questo anno ricco di belle letture con la certezza che i nostri giallisti italiani ci offriranno un 2017 da brividi.